Soffre tantissimo il Napoli a Cagliari, grande difficoltà a costruire palle gol in fase offensiva e tanti pericoli corsi in difesa. Spalletti non si nasconde: «Per noi è stata una partita complicata, il Cagliari meritava qualcosa in più. Anzi, meritavamo qualcosa in meno noi. Non abbiamo mai preso in mano la partita. C’è da essere contenti per il risultato perché poi dopo queste gare di Europa League succede un po’ a tutti. Abbiamo fatto troppo poco sotto l’aspetto della qualità. Non dite più che siamo tutti, ogni volta in due giorni perdiamo 4-5 calciatori. Mi è dispiaciuto dover togliere Di Lorenzo, uno dei migliori in quel ruolo: ci ha anche limitato per i cambi da fare».
Osimhen in panchina: è entrato e ha fatto gol.. «È stato bravo Osimhen a mettersi a disposizione all’ultimo secondo, era a rischio di non essere della partita perché aveva un ginocchio gonfio. Fabian aveva un problema, sentiva dolore, i medici mi dicevano di farlo giocare al massimo 20 minuti perchè rischiava di strapparsi. Come si è visto a Barcellona, con la testa rotta e con gli 8 punti voleva rientrare a fare gli ultimi trenta secondi. Da questo punto di vista devo riconoscere un buon atteggiamento, ma dobbiamo fare qualcosa in più».
Un’occasione persa, visti gli altri risultati? «Sì, ma funziona così. È un punto guadagnato ma anche due punti persi. Potevamo fare di più, ma in questo turno tutti hanno avuto delle complicazioni. Abbiamo trovato un Cagliari combattivo, non siamo stati capaci di portare la gara dove volevamo, sono moderatamente soddisfatto per la reazione dei miei. Dire che per noi era un risultato importantissimo è una banalità, così come dire che sarebbe servito come entusiasmo a tifosi e città. Questa gara che ti dava la possibilità di andare primo in classifica è la gara che sogni da giocare da bambino, come quella col Barcellona. Tutti hanno giocato sotto livello, poche volte ci è accaduto. Segno che qualche problema c’è stato».
Perché a fine primo tempo discuteva con Elmas? «Mi è capitato per una situazione che s’era verificata secondi prima, è stato dunque facile commentarla. Ogni tanto mi viene il sorriso a bischero quando sono in panchina, è una faccia sbagliata quella lì (scherza, ndr). Noi abbiamo sbagliato nella costruzione, siamo stati titubanti nel prendere iniziative e nei contrasti».
Si aspettava questo Cagliari? «Si, me lo aspettavo. Ha preso già la forma del suo allenatore, che è molto bravo. Ospina è stato bravo ad evitare il loro raddoppio, poi c’è stato questo super gol di Osimhen che è un calciatore super».
Nessuna delle big ha vinto: che segnale è per il campionato? «Secondo me nelle ultime partite sarà complicato andare a giocare su questi campi in cui si lotta per non retrocedere. A dicembre sono state sistemate diverse squadre».
Barcellona, Lazio e poi Milan: quali sono le emozioni? «Le emozioni certamente si vivranno e speriamo di farlo con calciatori a posto e nelle condizioni di giocare. Speriamo di averli tutti a disposizione. Sono partite che quando torni bambino e ci ripensi le sognavi e bisogna viverle nella maniera corretta. Ho aspettato una vita per giocarle».
R. Ventre (Il Mattino)