A Cagliari da tanti anni a questa parte ormai la gara contro il Napoli è senza dubbio la più sentita in assoluto dai tifosi.
Si è giocata ieri sera alle ore 19 allo stadio “Unipol Domus” la sfida tra Cagliari e Napoli, valida per la 26° giornata del campionato di serie A. Un match che poteva valere la vetta per i ragazzi di Luciano Spalletti ma che in realtà per 87 minuti era in mano ai sardi di Walter Mazzarri passati in vantaggio con Pereiro e agguantati nel finale da Osimhen.
Ecco i principali spunti del match:
- Gli idoli di prima e seconda fascia: diciamola in maniera chiara, ieri il Cagliari ha fatto molto meglio degli azzurri e forse avrebbe meritato di più. Personalmente resto fan soprattutto della maglia ma vorrei sottolineare come ieri tra i peggiori in campo possiamo con onestà annoverare Koulibaly e Mertens. Allora provoco chiedendomi perchè nessuno si accanisce contro di loro, mentre se fosse sceso in campo Insigne sarebbe stato considerato il simbolo di questa pessima prestazione? E’ proprio vero che esistono “calciatori” e “calciatori“…
- Le tre testate: fermiamoci un attimo a guardare uno spaccato della stagione che delinea bene il destino quanto beffardo sia nei confronti della squadra partenopea. Inter-Napoli dello scorso 20 novembre testata Skriniar-Osimhen per il nigeriano fratture multiple e due mesi e mezzo di stop, Barcellona-Napoli ferita lacero contusa per Fabian nel finale con perdita di sangue e indisponibilità per la sfida in Sardegna (almeno per 65 minuti), Cagliari-Napoli colpo alla testa per Di Lorenzo in uno scontro e uscita precauzionale per il laterale dopo pochi minuti. Tre contrasti di testa in stagione e tre calciatori partenopei su tre infortunati (contro zero avversari), è il simbolo di una stagione che è davvero sfortunata.
- La fatica: è un momento cruciale della stagione e questa 26° giornata sarà ricordata perchè tra le prime dieci in classifica ha vinto soltanto la Fiorentina (peraltro contro l’Atalanta). Ora i punti pesano davvero tantissimo e tante formazioni di basso livello venderanno carissima la pelle. E’ stato un Napoli brutto, svogliato, a cui forse più che le energie è mancata la voglia di vincere perchè non ha subito un calo come nelle ultime due. E’ stato un approccio completamente errato al match che una squadra forte di testa non deve mai avere se vuole cullare innanzitutto ambizioni di Champions e poi provare a giocarsi lo Scudetto fino in fondo.
- La gogna mediatica: ha sbagliato Ospina in occasione del gol subito? Si ha sbagliato. E’ il primo errore in stagione? No non lo è. E quindi dimentichiamoci tutto quanto di buono fatto sino al gol di Pereiro (e anche dopo con almeno tre parate di ottima fattura). Ma non c’è nulla da fare una parte della stampa non vede l’ora di mettere il colombiano alla gogna (cosa successa ad esempio mesi prima con Fabian o Osimhen anche se oragli stessi fenomeni fanno finta di aver dimenticato le c****** che raccontavano) perchè amici del procuratore di Meret. Si badi bene, i tifosi sono coloro che riempiono le casse della società e hanno il diritto di criticare chiunque e avere simpatie, ma i professionisti che spingono un calciatore piuttosto che un altro solo per un interesse personale sono l’ennesimo lato oscuro di questo sport. Le gare vanno raccontate per quelle che sono e le prestazioni dei calciatori vanno analizzate in modo “onesto“. Quanto costa essere uomini liberi…
- Il punto d’oro: fin qui tante critiche per una prestazione tra le peggiori in assoluto (in lizza con quelle casalinghe contro Empoli e Spezia), ma ora cerchiamo di guardare anche i lati positivi per non deprimerci. Aver raccolto un punto immeritato nella trasferta di Cagliari apre degli orizzonti insperati e sono un segnale di forza a questo punto del campionato (pensiamo a quale sarebbe stata la classifica se contro le sopra citate squadre gli azzurri avessero raccolto almeno due pareggi). Innanzitutto si è guadagnato un punto sull’Atalanta ed è rimasta invariata la distanza dalla Juventus, avere entrambe a sette punti non è decisivo ma sicuramente importante di questi tempi. Inoltre si è agguantata l’Inter (che ricordiamo ha una partita in meno e a mio avviso vincerà facilmente contro il Bologna) e si è rimasti a due punti dal Milan che il 6 marzo verrà al “Maradona“. Tutto è ancora possibile a patto che non ci sia un continuo accanimento del destino sempre verso gli stessi colori…
Articolo a cura di Marco Lepore