Vujadin Boskov lo chiamava “avvocato”, perché studiava giurisprudenza e anche perché si applicava in modo maniacale sul campo del Centro Paradiso, esercitandosi sui tiri alla fine di ogni seduta. Fabio Pecchia, laziale di Lenola ma cresciuto tra Avellino (era il punto di forza del vivaio diretto dal maestro Gino Corrado) e Napoli, 48 anni, ha avuto importanti maestri nella sua carriera. Da Vujadin a Marcello Lippi, Gigi Simoni e Luciano Spalletti, suo tecnico nella Sampdoria ’98-’99. E poi gli anni al fianco di Rafa Benitez, di cui fu assistente a Napoli, Madrid e Newacastle.
Pecchia, oggi allenatore della Cremonese, guarda tutti dall’alto in basso in serie B. I grigiorossi sono al primo posto con 44 punti e puntano a quella promozione che l’ex centrocampista ha conquistato cinque anni fa alla guida del Verona. Nella bacheca di Fabio anche la Coppa Italia di serie C vinta con la Juventus nel 2020, prima di cedere il posto ad Andrea Pirlo, che poi avrebbe compiuto subito il grande salto in prima squadra per il licenziamento di Sarri.
Pecchia si era affacciato in serie A nell’estate del ’93. Era il Napoli di Lippi e delle prime cessioni di peso per far quadrare i conti della società e iscriversi al campionato. Marcello lo promosse quasi subito titolare, affidandogli le chiavi del centrocampo. Fabio diventò capitano a 23 anni, chiudendo la prima fase azzurra nel ’97, dopo aver vinto il titolo europeo con l’Under 21 a Barcellona e aver giocato la finale di Coppa Italia, persa contro il Vicenza. Sarebbe tornato per una sola stagione, quella della retrocessione del 2001 in serie B. E poi, dopo dodici anni, rieccolo in panchina, al fianco di Benitez e suo sostituto in occasione delle squalifiche di Rafa. Un bel rapporto con De Laurentiis, tentato dall’idea di affidarsi all’avvocato dopo l’addio dello spagnolo. Un’idea. Pecchia ha continuato altrove la sua carriera, con tappe in Spagna, Inghilterra e Giappone, prima di firmare per la Cremonese un anno fa.
I risutlati sono eccellenti in questo campionato, con il supporto di uno staff marchiato Napoli. Il vice è il procidano Antonio Porta, già tecnico delle giovanili azzurre e campione d’Italia con gli Allievi nel ’97. Altri due assistenti gli ex portieri cresciuti a Soccavo, Nando Coppola (titolare nell’anno della promozione del 2000 con Novellino) e Valerio Visconti.
F. De Luca IL MATTINO