In fin dei conti, era già tutto previsto: elementare, Watson, avrebbero sussurrato sui titoli di testa di questo kolossal, e quando dall’urna, a dicembre, una pallina azulgrana, Aurelio De Laurentiis, ignaro che quella frase si sarebbe anche prestata a varie allusioni, provò a leggere nel futuro. «Questa volta direi che il bicchiere è tutto pieno. Barcellona-Napoli e poi Napoli-Barcellona saranno due grandissime sfide da Champions». Il diavolo a volte fa le pentole ed altre toglie i coperchi e proprio nell’istante in cui il «Maradona» s’è «esaurito», il destino, che in certi casi sa essere «riguardoso», ha spalancato altre porte dello stadio, ha liberato un ulteriore 25% di seggiolini e sta per trasformare i 27 mila e cinquecento paganti che hanno già prenotato per la serata di gala di giovedì prossimo in 41.044 amici con i quali tentare di condividere un sogno. La serata d’onore che il Napoli si è regalato con quell’1-1 che consente di vivere l’ora e mezza con il Barça come se fosse una finale, diventa l’appuntamento irrinunciabile e pure una specie di ponte sul futuro, dal quale spazzare via quell’atmosfera malinconica e dolorosa dell’ultimo biennio.
Fonte: A. Giordano (CDS)