Gianfranco Zola, ex Napoli, ha parlato oggi ai microfoni di Radio Punto Nuovo, a Punto Nuovo Sport Show. “Cagliari-Napoli? Il Cagliari non naviga in acque tranquille, sarà una partita importante anche per il Napoli. Gli azzurri sono tornati quelli della fase iniziale, sembra superato il periodo di difficoltà. È recuperato un giocatore importantissimo come Osimhen che fa fare un salto di qualità. Il Cagliari è sulla strada giusta però. Il Napoli avrà i vantaggi del pronostico però poi bisogna meritarlo in campo. Non chiedetemi per chi farò il tifo perché non lo dico (ride, ndr). Mi ha sorpreso l’addio di Insigne, non mi aspettavo Lorenzo facesse questa scelta. La capisco e la rispetto. Bisogna considerare sempre che i professionisti quando fanno delle scelte tengono in considerazione l’aspetto economico, non indifferente. C’è anche una scelta di vita, l’opportunità americana è importante. Come tifoso e simpatizzante del Napoli, vedere il fatto che Insigne vada via dispiace. Bisogna essere rispettosi perché non sarà stata neanche una scelta molto semplice per lui. Per lo scudetto non credo sia una corsa riservata solo a Milan e Inter, c’è anche il Napoli. Il campionato è equilibrato, non è semplice per nessuno fare punti. Non ci sono solo gli scontri di vertice, anche le squadre più in basso stanno facendo bene e non sarà facile per nessuno vincere. Non escludo neanche la Juventus, che sta crescendo e gli acquisti le hanno fatto fare un salto di qualità. Ha un vantaggio l’Inter che ha una grande squadra e gioca bene. I favori del pronostico sono nerazzurri, ma dal Napoli alle altre sarà interessante fino alla fine la lotta. Il grande aiuto che Diego mi ha dato quando ero a Napoli è stato importante. C’era grande stima, almeno da parte mia era stratosferica. Ci sono tante foto che testimoniano la mia ammirazione, quando lui calciava e io da dietro al palo che lo guardavo incantato. Anche perché l’osservazione è uno strumento importantissimo per imparare. Maradona è una fonte di informazione non da poco, ve lo assicuro. Nel nostro tridente non ci mancava la rapidità, eravamo abbastanza moderni. Purtroppo abbiamo giocato poco insieme, per più tempo avremmo potuto dare molto di più”.