Gli indizi dicono che alla fine sarà Mertens a giocare là davanti. Falso nove nella patria dove il falso nove è nato. Osimhen però è partito lo stesso. «Non è un problema muscolare», scandisce bene il tecnico di Certaldo. Il piano di Spalletti gioca anche sulla paura che deve avere il Barcellona di una stagione che può finire senza titoli, una squadra che non ha più l’ossessione del pallone, quell’ipnotica trama di passaggi che una volta mandava tutti nel pallone. Però, qui non è mai facile vincere. Tornano a centrocampo Anguissa al fianco di Fabian mentre in porta, questa volta, dovrebbe spuntarla Meret. Elmas si piazza al posto di Politano e dunque alla fine l’altro dilemma è a sinistra dove Mario Rui potrebbe riposare e dare spazio a Ghoulam. Fabian sente aria di casa: stasera ci saranno amici e famiglia al completo. Il centrocampista di Siviglia ha fatto incetta dei biglietti che vengono messi a disposizione della squadra ospite. «È sempre bello essere accostato alle grandi di Spagna, ma ho un altro anno di contratto e sono felicissimo a Napoli. Penso soltanto a lavorare bene, mi sto concentrando soltanto sulla partita di questa sera e al campionato. Non penso ad altro». Si tiene stretto i complimenti di Xavi: «È stato un giocatore splendido. In quegli anni la Spagna ha vinto Europei e Mondiali, e io ero sempre a guardare quei giocatori. Io non so come faceva, prima che arrivasse la palla già sapeva la giocata di prima senza guardare, era uno spettacolo. Le parole che ha detto su di me sono importanti».
Il Mattino