“Il Mattino” mette in campo Il Napoli e il Barcellona [Formazioni]

Rischiare? Certo, è una cornice che vale. E la tentazione c’è. Ma il dubbio è atroce, forte: fare a meno di Osimhen non è semplice, ma quel ginocchio che si è gonfiato tutto d’un botto non è un segnale da prendere sottogamba. «L’ho fatto riposare in queste ore proprio per capire come va…», spiega Spalletti. Scioglierà la riserva nel pomeriggio, ma gli indizi dicono che alla fine sarà Mertens a giocare là davanti. Falso nove nella patria dove il falso nove è nato. Osimhen però è partito lo stesso, nonostante il campanello d’allarme. In ogni caso la squadra che Lucianone ha in mente deve affrontare il Barça fissandolo negli occhi, puntare sul gioco e non sul non-gioco, contendergli il pallone e gestirlo, mica parcheggiare l’autobus davanti all’area. Cosa che peraltro non sa fare neppure tanto bene. Ci vorrà un grandissimo Napoli, però, anche se Adama Traoré, Ferran Torres e Gavi non sono parenti strettissimi dei maestri del palleggio e del fraseggio corto, come da antica lezione imparata da Cruyff in poi. «Non è un problema muscolare», scandisce bene il tecnico di Certaldo per sgombrare ogni dubbio. Ma le gare sono tante, tantissime. E forse è il caso di sistemare Victor in panchina per poi lanciarlo nell’ultima mezz’ora. Ieri notte, quando Spalletti e i suoi sono andati a dormire, l’idea era questa. P. Taormina (Il Mattino)

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