Il Camp Nou è un fortino per il Barcellona contro le italiane. Solo in tre occasioni i blaugrana hanno perso in casa: nel 2000 in Champions contro il Milan, nel 2003 ai supplementari contro la Juve (quarti di finale) e nel 2020 sempre contro i bianconeri, 0-3 nella fase a gironi. Nel 2003 in campo c’era anche Ciro Ferrara (oggi opinionista di Dazn) che ricorda quella partita e trova anche qualche analogia con quella che potrebbe essere la sfida di domani.
Perché, quella che partita fu? «Noi sapevamo di andare ad affrontare una grande squadra e avevamo bisogno di ripartire ogni volta che c’era la possibilità. Eravamo consapevoli che loro avevano come caratteristica principale quella di un possesso palla snervante e noi non dovevamo farci innervosire. Sotto questo punto di vista mi aspetto che la partita di domani possa essere molto simile».
Ovvero? «Beh, noi per diversi minuti non riuscivamo manco a toccare la palla, e dovevamo essere molto lucidi e tranquilli. In questo il Napoli deve essere bravo e attento per tutta la durata della partita, perché questo non è più quel Barcellona ma non bisogna sottovalutarli».
Che Barcellona è? «Con l’arrivo di Xavi è cambiato tutto dal punto di vista della filosofia di gioco. L’allenatore che viene dalla Cantera e dall’esperienza con Guardiola ha portato una mentalità chiara e precisa: vuole sempre avere il pallino del gioco. E questo potrebbe creare problemi al Napoli”
Perché? «La filosofia di Spalletti non è molto diversa, il Napoli tende sempre ad avere il possesso palla e stavolta dovrà essere più attendista senza farsi innervosire. Dovrà interpretare la partita in maniera diversa anche se non sarà facile. Dovrà aspettare e ripartire velocemente una volta recuperata la palla essendo abili a superare la prima pressione. Così puoi creare problemi».
Punto debole del Barcellona? «Sicuramente la fase difensiva. Lì fanno fatica e il Napoli deve approfittarne assolutamente».
Spalletti ha le carte giuste per riuscirci? «Osimhen ha le caratteristiche perfette per essere devastante contro una squadra come il Barcellona. Perché i difensori saranno costretti a coprire più campo alle loro spalle e la sua velocità può diventare un fattore determinante. Ma non solo. Fisicamente il Napoli è superiore e mi aspetto che Anguissa in mezzo al campo possa fare la differenza».
Nel 2003 Lippi fece la differenza con i cambi: dentro Birindelli e Zalayeta che decisero la gara ai rigori. «Nell’ultimo periodo Spalletti ha fatto vedere di avere una rosa profonda, capace di gestire momenti di difficoltà anche con le seconde linee. Quindi mi aspetto che faccia delle scelte accorte proprio in ottica sostituzioni: a causa degli infortuni mancheranno dei giocatori importanti soprattutto durante la partita, quindi dovrà valutare chi tenere in panchina per poi farlo entrare a spaccare la partita».
L’uomo da temere nel Barcellona? «I nuovi acquisti non hanno ancora portato un valore aggiunto in termini di gol, ma Adama Traorè a destra è un giocatore fastidioso fisicamente e tecnicamente. Bisognerà fare attenzione ai suoi dribbling».
Fonte: B. Majorano (Il Mattino)