C ‘era una volta un sogno chiuso a chiave. Bloccato in casa, imprigionato, mortificato, svanito, sfumato: era l’8 agosto 2020, il mondo stava ricominciando a respirare lentamente sotto le mascherine dopo mesi nefasti di pandemia, lockdown e restrizioni e il Napoli giocava per la prima volta in una competizione Uefa con il mitico Barcellona al Camp Nou nel silenzio più totale. Già: niente pubblico, niente tifo, niente gioia. Adios culés, arrivederci alla prossima guaglioni napoletani: «Già, ma chissà quando», pensarono tutti. Neanche due anni, sorrise il dio del calcio guardando nel futuro dei sedicesimi di Europa League: e oggi, anzi domani il sogno sarà libero. Libero di compiersi dopo tanta attesa: saranno cinquemila o giù di lì, i tifosi azzurri che seguiranno la squadra nel tempio del Barça. Uno stadio aperto a tutti, in salute e al cento percento delle sue capacità: calcio vero, signore e signori. Calcio per bocche buone e gente fortunata: i biglietti dello spicchio riservato agli ospiti sono andati a ruba e c’è chi a Barcellona ha trascorso anche San Valentino, e così in massa hanno ripiegato – si fa per dire – sugli altri settori. Che fiesta, che giornata, che partita. Che voglia di vita: evviva Barcellona-Napoli.
Fonte: CdS