Victor Osimhen l’asso di coppa: 4 gol in 168 minuti in Europa League, alla media straordinaria di una rete ogni 42 minuti. Pronti via, la doppietta all’esordio contro il Leicester, l’unica che ha giocato da titolare rimanendo in campo tutta la partita: due reti bellissime nel primo match del girone che si giocò in Inghilterra, la prima con un delizioso pallonetto e la seconda con un colpo di testa perentorio, e importantissime che spinsero il Napoli alla rimonta dallo 0-2 al 2-2. Poi il gol messo a segno nei 45 minuti giocati contro lo Spartak Mosca al Maradona quando entrò in campo nella ripresa, e la rete messa a segno nei 33 minuti contro il Legia Varsavia nel match vinto 3-0 dagli azzurri a Fuorigrotta. Victor dopo la grande partenza nelle prime tre sfide di Europa League è stato costretto a saltare le ultime tre del girone: la trasferta di Varsavia contro il Legia per un fastidio muscolare e quella di Mosca e il match al Maradona con il Leicester per il grave infortunio (frattura allo zigomo) nel match al Meazza contro l’Inter. Victor, quindi, ha fatto centro sempre, in tutte le partite in cui è stato schierato da Spalletti in Europa League: 4 reti in 3 presenze, fondamentale soprattutto la doppietta al Leicester contro l’avversario che il Napoli è riuscito poi ad eliminare con il successo per 3-2 nell’ultima partita del girone che si è giocata al Maradona. E ora per Osimhen si presenta la grande occasione di fare centro contro il Barcellona, un top club in Europa, un avversario di grandissimo prestigio. Nella partitissima di giovedì al Camp Nou è uno di quelli che potrà spostare gli equilibri soprattutto per la sua capacità di attaccare la profondità. Caratteristiche che ha messo in mostra anche contro l’Inter mettendo in grande difficoltà la difesa nerazzurra: Victor si è guadagnato il calcio di rigore (fallo di De Vrij rilevato dal Var) trasformato da Insigne e ha chiamato Handanovic a un grande intervento nella ripresa dopo non aver sfruttato al meglio altre due chances nel primo tempo.Osimhen al suo rientro subito si è dimostrato l’uomo in più degli azzurri segnando il gol che ha avviato il successo contro il Venezia ed è stato il trascinatore dell’attacco di Spalletti contro l’Inter: ora il nigeriano passerà da un big match all’altro, dalla supersida al Maradona contro la formazione nerazzurra a quella di Barcellona, l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League. La sua presenza consente nuovamente al Napoli di poter sfruttare le verticalizzazioni e i cross dal fondo: due strade in più alla ricerca del gol. E poi Osimhen con la sua fisicità e la capacità di controllare palla spalle alla porta consente anche alla squadra in determinati momenti della partita di rifiatare lanciando lungo verso la metà campo avversaria. L’uomo in più per il Napoli sia per la volata campionato che per questa doppia sfida contro il Barcellona che vale un posto per gli ottavi di finale di Europa League. Due partite molto attese contro un avversario di grande prestigio, retrocesso dalla Champions per il terzo posto nel girone alle spalle di Baayern Monaco e Benfica, che il Napoli ritrova due anni dopo l’eliminazione agli ottavi di finale di Champions: Osimhen in quelle sfide ancora non c’era, stavolta invece sarà tra i protagonisti. R. Ventre (Il Mattino)