E’ giorno di vigilia. E Spalletti la vive con serenità. Napoli-Inter sarà sfida scudetto, scontro al vertice, big match, forse tutto ciò, forse niente di tutto questo, ma il suo stato d’animo e la sua tranquillità traspaiono in maniera chiara dal modo in cui tratta in conferenza stampa tutti gli argomenti legati alla partitissima.
Napoli-Inter è una partita scudetto? «È bene sempre precisare che l’obiettivo dichiarato della nostra stagione era di riuscirsi a mettere dietro alcune delle più forti del campionato e cercare di classificarsi fra le prime quattro per rientrare in Champions. Sappiamo però che vincendo questa partita potremmo essere catapultati verso quest’altro obiettivo: questa situazione è un po’ una figata perché ci ha fatto passare una settimana con il sorriso sulla bocca perché è questa la situazione che amiamo vivere facendo questo sport».
Si aspettava un mese fa quando aveva tante assenze di ritrovarsi ora in questa posizione? «In quel momento che abbiano avuto delle difficoltà siamo rimasti capaci e coscienti di mantenere la schiena diritta su quello che doveva essere il nostro lavoro e il nostro comportamento per riuscire a portare a casa più punti possibili. Anche durante la settimana della Juventus, in cui si diceva che probabilmente sarebbe stato meglio rinviarla, i miei calciatori hanno fatto vedere il desiderio di volerla giocare e hanno disputato una grande partita ottenendo un grande risultato. Sono in una botte di ferro perché ho un gruppo fantastico di quelli solidi e forti che in questi anni ha fatto vedere di tenerci a questa maglia e che ha raccolto qualcosa in meno di quanto meritasse».
Sul web è circolata una foto dell’arbitro Doveri con un trolley dell’Inter dopo la partita di Supercoppa: l’ha vista? «Forse vi manca ancora un passaggio sul trolley: all’aeroporto la Finanza l’ha fermato e gli ha imposto di aprirlo, era uno zaino frigo e dentro c’erano le mozzarelle (la battuta scherzosa del tecnico azzurro)».
Che distanza c’è tra Inter e Napoli? «Spesso abbiamo parlato di questo condominio, l’Inter ne è l’amministratore, una squadra attrezzatissima, campione in carica. Probabilmente li troveremo arrabbiati per la sconfitta nel derby perché le squadre di razza odiano perdere. Noi li rispettiamo però non deve cambiare quello che è il nostro atteggiamento e il rispetto verso la gente che ci ama. Loro in alcune qualità sono più forti di noi che abbiamo altre cose in cui siamo più forti di loro: vediamo chi riuscirà a portare il match dentro le proprie caratteristiche».
Politano ha detto che si dovrà giocare una partita con grande lucidità e cattiveria agonistica. «È cosi, loro sono aggressivi e cattivi, noi calmi e forti: ci vuole equilibrio in tutte le situazioni, occorre avere il cervello sempre acceso al massimo. Nella gara di andata dopo il 2-1 prendemmo il 3-1 in contropiede che fece venir fuori la differenza. E in quella gara abbiamo perso qualche palla di troppo».
Servirà cazzimma? «Serve anche quella, il livello di personalità. De Laurentiis ha abbassato drasticamente i prezzi venendo incontro alla gente ed è una scelta giusta per riaggregare il nostro entusiasmo».
Decisivo può essere il palleggio del Napoli, la gara potrà risolversi con i duelli tra i centrocampisti? «Da tutte le parti, all’andata prima di fare gol Zielinski sradicò la palla a un avversario. Se prendono velocità i loro esterni diventano fortissimi e poi bisogna difendere in un certo modo quando salgono in 5-6 a saltare dentro l’area di rigore, un altro passaggio fondamentale della partita».
Osimhen non ha ancora segnato con le grandi. «Lasciamolo giocare. Osimhen diventa fondamentale per le caratteristiche che ha perché gli altri tendono ad andare incontro alla palla».
A sinistra potrebbe decidere di mettere un terzino più strutturato fisicamente? «In questo modo perdiamo le qualità del professore che abbiamo lì a sinistra perché Mario Rui è quello che fa più passaggi di tutti, non perde mai la palla quando ce l’ha tra i piedi e corre più di tutti tenendo presente la resistenza. E più avanti c’è Insigne, il capitano che si abbassa nei recuperi come ha fatto con il Venezia».
R. Ventre (Il Mattino)