De Laurentiis, in Lega attacca: «Macché commissariamento, qualcuno deve far vedere i muscoli che non ha»  

«Noi finanziamo   tutto il calcio italiano Senza la serie A, la Figc non esisterebbe»  

Magari divisi all’interno, ma compatti davanti alla Federcalcio. In serie A, infatti, continuano a soffiare i venti di indipendenza e di autonomia nei confronti di via Allegri. «Quello che nessuno vuole capire è una cosa fondamentale: la Lega è autonoma e indipendente perché finanzia tutto il movimento calcistico. Senza la serie A non esisterebbe la Figc, non esisterebbe la Lega B, la Lega Pro e neppure qualche altro sport», ha tuonato De Laurentiis a inizio giornata. Così, la prima conseguenza è che, improvvisamente, i club hanno cominciato a manifestare il desiderio di individuare ed eleggere un presidente in sintonia, senza scontri, sbarramenti o veti incrociati. Almeno questo è ciò che è emerso dalla prima Assemblea elettiva, che, come previsto, si è risolta con un nulla di fatto. C’è stato comunque un primo passaggio dall’urna, ma solo per avvicinarsi alla terza votazione, vale a dire la prima con maggioranza semplice. E, infatti, le società si sono accordate per non esprimere preferenze. Risultato: 17 schede bianche, 2 nulle e un voto per Blandini, il membro indipendente del Consiglio, appena eletto, e vicino a Lotito. 

 


CLIMA COSTRUTTIVO. A fine lavori, Percassi, in qualità di vice-presidente, ha voluto sottolineare il clima con cui è cominciata la ricerca del sostituto di Dal Pino. «Tutti i presidenti si sono espressi con una grande unità di intenti. L’atteggiamento è stato molto costruttivo e collaborativo. Sono fiducioso che da qui in avanti si possa dialogare in modo semplice per rendere la Lega il motore del calcio». E’ chiaro, però, che si è trattato soltanto della prima tappa. Il clima collaborativo dovrà reggere anche in quelle successive. A cominciare dalla nuova Assemblea, che si dovrebbe tenere tra lunedì e martedì della prossima settimana. Il rischio è che si arrivi ad eleggere un nuovo presidente con una maggioranza risicata, con il doppio effetto di avere un numero uno debole dentro via Rosellini e anche di “autorizzare” la Federcalcio a intervenire per gestire le spaccature.

BOUTADE E MUSCOLI. Insomma, si tratterebbe di un mezzo flop, tenuto conto che il vero obiettivo è quello di diventare interlocutori diretti del Governo, senza dover passare necessariamente da Gravina. Al momento, la maggioranza spinge per ottenere una più ampia autonomia senza strappi con la Figc. Ma i falchi non mancano. E tra questi c’è proprio De Laurentiis che non le ha certo mandate a dire al numero di via Allegri: «Commissariamento? E’ solo una boutade, ma stiamo scherzando? Sono cose buttate lì da qualcuno che mostra i muscoli perché non li ha e allora ha bisogno di dimostrare, non so a chi, di averli». Ad ogni modo, la necessità di avere un filo diretto con il Governo ha fatto sì che nei giorni scorsi si sia cominciato a discutere di una figura di impronta politica come nuovo presidente. Anche su questo, De Laurentiis ha voluto dire la sua: «Non deve essere necessariamente un politico: qui si sono confuse le funzioni. Il presidente, lo dice la parola, deve presiedere, deve rappresentare gli interessi e le decisioni di venti società che si esprimono con il consiglio direttivo e l’Assemblea». Non sarà facile individuare il profilo giusto. E, infatti, ieri non sono emersi nomi. E nessuno ha tirato fuori quelli circolati a cavallo del week-end: da Veltroni a Casini (ha già smentito), da Alfano a Maroni. Se ne parlerà nel momento in cui verrà completato l’identikit. In ogni caso, toccherà a Percassi raccogliere le candidature e arrivare ad una sintesi. Per concludere, ieri, De Siervo ha pure dato un aggiornamento sul progetto in cantiere di un torneo negli Usa in contemporanea con il Mondiale in Qatar.

Pietro Guadagno (Cds)

 

 

 

 

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