O meglio: Osi e la sua maschera sono pronti a riconquistare una scena perduta troppo tempo fa a causa del secondo infortunio grave rimediato in due stagioni e appena un anno tinti d’azzurro. Non gli è mica andata bene, per carità, ma conoscendo un po’ lo spirito di Spalletti e la sua allergia ai piagnistei e all’autocommiserazione è quasi certo che con Victor, in questo periodo, abbia lavorato sulle motivazioni oltre che sul piano atletico e gli aspetti tecnico-tattici. Via le scorie, insomma, a cominciare dal cartellino rosso rimediato ad agosto al Maradona, al debutto stagionale: incontro ravvicinato con Heymans in area e arrivederci a tutti al minuto 23. Un esordio in salita che Victor ha poi affrontato come uno scalatore: a settembre fu uno show, 7 gol in 6 partite e l’incoronazione a giocatore del mese. Alé. Poi, ottobre così così e un novembre tremendo: la frattura di Milano e l’inizio di un nuovo incubo.
Fonte: F. Mandarini (Cds)