Non ci saranno sconti da farsi sino al 22 maggio, il momento dello «strappo» calcistico con le proprie origini e il vissuto, e quindi Camp Nou e poi il Maradona, il 17 ed il 24 febbraio, la Gran Veglia a una partita che ti entra nella carne, mica solo nella testa, che resta un kolossal, perché quello, anche se in edizione vagamente (?) ridimensionato, resta il Barça e batterlo – ma eliminandolo – arricchirebbe ulteriormente quest’esistenza nella quale comunque s’addensa qualche rimpianto. Per l’imbarco nella propria favola, un tratto autobiografico da dedicarsi con fierezza, Insigne aggiungerebbe ben volentieri (almeno) altri sei gol, quelli necessari per sistemarsi al fianco di Hamsik e alle spalle di Mertens, quelli probabilmente utili per infiocchettare con il nastro azzurro il proprio, ultimo regalo.
Fonte: A. Giordano (CdS)