Gian Paolo Montali, dirigente, ha parlato oggi ai microfoni di Radio Marte, a Si Gonfia La Rete.
“Spalletti? L’ho conosciuto quando lavoravo alla Juventus, poi però quando sono andato alla Roma lui se n’era andato da pochi mesi. Lui me l’ha rinfacciato, perché mi ha detto che se fossi arrivato prima forse sarebbe rimasto ancora alla Roma. Ha un debito nei miei confronti: avevamo fatto una scommessa, una vacanza con le famiglie ma non ha mantenuto la promessa! Quando lo vedrò glielo ricorderò!
Divido le categorie di allenatori in tre categorie: i bravi che non vincono, quelli che vincono saltuariamente e i vincenti. Spalletti ha vinto tanto sia con la Roma che con lo Zenit, fa parte dei vincenti. Certamente gli mancano il campionato e la Champions League ma è giovane, c’è tempo. Io lo osservo sempre con molta curiosità, lo vedo molto più propositivo e con un atteggiamento diverso dagli anni precedenti. Allenatore giusto per una piazza come Napoli e per un presidente come De Laurentiis.
Io ero promesso il Napoli, avevo in mano la penna per firmare il contratto ma ci siamo arenati sulla clausola dei diritti d’immagini. Mi presi una notte per pensarci, lui era convinto che avrei accettato ma poi arrivò la Roma e io andai lì. Il progetto era bellissimo e interessante. Io partecipai alla scelta di Mazzarri come allenatore, stavo preparando il gruppo di lavoro. Per vincere servono società, giocatori e allenatori, in ordine di importanza. La società decide l’intenzione, il modo di stare in campo. Quando parlai con De Laurentiis, passando dei giorni bellissimi, l’idea era quella di una forte governance. Vero è che lui ha cambiato alcune sue visioni ma il Napoli è sempre rimasto al vertice.
Scudetto? Una squadra con le ali dell’entusiamo, con questa qualità e con tale pubblico deve pensare in grande. Chiaramente bisogna essere ambiziosi, è la cosa più importante. Certamente è ancora in gara, però ora bisogna stare attenti alla Juventus perché una delle prime 4 può tornare. Se De Laurentiis dovesse di nuovo chiamarmi? Non ci siamo lasciati benissimo, io gli dissi che non volevo firmare. Ci siamo incrociati ma mi è sembrato un po’ indispettito. Lui era stato onestissimo e aveva rispettato tutto ma quella clausola per me non era accettabile. Non commento le ipotesi per mia natura, comunque”.