Dopo la sosta per lo stage della Nazionale, il fine settimana ritornerà il campionato di serie A. Occhi al derby della Madonnina Milan-Inter, mentre per il Napoli ci sarà la trasferta di Venezia. Della sfida del “Penzo” e non solo ilnapolionline.com ha intervistato il club Napoli Udine Pierangelo Chierchia.
Domenica pomeriggio il Napoli andrà a giocare a Venezia. Il tuo club come si sta organizzando per la gara del “Penzo”? “Noi del club Napoli Udine saremo intorno alle 30 unità per la gara di Venezia, mentre da ieri è iniziata la prevendita per la gara in Laguna. E’ chiaro che i dati di quanti tifosi azzurri saranno, ma la mia sensazione è che metà dello stadio “Penzo” sarà a tinte partenopee”.
Per chi non conosce il percorso della città di Venezia, ci parleresti come arrivare allo stadio “Penzo”? “Non sono andato spesso a Venezia, a livello d percorso, però ti posso dire che è particolare come tragitto. C’è il canale che è praticamente adiacente nei pressi dello stadio. Infatti da quello che so, le squadre arrivano sul traghetto che li porta nei pressi del campo. Sicuramente un pre-gara particolare, ma al tempo stesso davvero interessante”.
Domenica si tornerà in campo, ti vorrei chiedere un giudizio sull’operato di mister Spalletti. Ti aspettavi che incidesse da subito anche tra mille difficoltà? “Premesso che mettere la mano sul fuoco in una materia come il calcio, è difficile, perché si è sempre smentiti in diversi aspetti. Detto questo il mister sin da subito avevo sensazione positive, per diversi aspetti. Ha esperienza, sa leggere al meglio le partite e poi sa gestire il gruppo nei momenti difficili. Anche lo scorso anno, ci furono diverse defezioni, come hai detto tu, ma a differenza della gestione passata, Spalletti ha saputo trovare le giuste contromisure per restare in scia delle migliori squadre. Vediamo che accadrà in questo mese, ricco di tanti impegni e poi si tireranno le somme”.
Tu che vivi al Nord e conosci come si segue la squadra fuori dalla Campania. Come mai c’è differenza rispetto a quanto si vive in città? “Io da ragazzo seguivo il Napoli con la passione e che ho anche ora. Io anzi arrivavo allo stadio tre ore prima e ti posso assicurare che all’epoca nessuno si interessava sugli acquisti o si analizzavano i risultati, si tifava e basta. Al Nord secondo me, c’è una sorta di autodifesa, visto che ci sono tifosi di Inter, Milan e Juventus, perciò siamo coperti dalla fede per la maglia azzurra. A Napoli forse secondo me l’era maradoniana, è stata per certi versi non un bene, perché all’epoca si mangiava ostriche e beveva champagne ed ora sembra tutto meno saporito. Io credo che si debba tornare ad avere la passione e pensare meno a fattori esterni, tutto qui”.
Infine un pensiero su Maurizio Zamparini recentemente scomparso all’età di 80 anni. “Il presidente Zamparini era un passionale, amava il calcio e lo dimostrava quando gestiva i club. Purtroppo alla lunga ha dovuto abbandonare questo mondo, perché aveva intuito che purtroppo c’era il concetto di business e meno di amore per la disciplina sportiva. Per questo che io dico ai tifosi di pensare alla squadra, meno al costo dei biglietti, o il parcheggio e altri problemi che spesso non ci portano ad andare allo stadio. La passione deve tornare e questa squadra merita il sostegno dei tifosi, sempre e comunque”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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