Il cuore dice Inter, ma Sandro Mazzola è uno che sa vedere anche oltre la fede: soprattutto se in ballo c’è lo scudetto. Non ci sono solo i neroazzurri per il titolo, ma Napoli e Milan inseguono e le operazioni del mercato invernale potrebbero avere delle ripercussioni anche sulla volata del girone di ritorno.
Quindi, come finisce il campionato? «La sfera di cristallo ancora non ce l’ho. Al momento ci sono tante incertezze e a me questa incertezza piace, perché c’è equilibrio. Detto questo, però, l’Inter è sicuramente messa meglio».
E le altre? «Pochi dubbi: il Napoli mi sembra l’unica vera anti-Inter».
Come mai? «È la squadra che sta giocando meglio e se giochi meglio è più probabile che tu faccia più punti delle altre. Per me gli azzurri hanno tutte le carte in regola per dare fastidio all’Inter ma a patto che riescano a mantenere la concentrazione fino alla fine, soprattutto nelle partite chiave».
A proposito di partite chiave: quanto conterà il derby alla ripresa del campionato? «Sarà la partita scudetto».
Davvero? «Beh, chi vince il derby si sente già mezzo scudetto sul petto perché acquisisce sicurezze e forza. Mentre chi lo perde avrà voglia di rifarsi, certo, ma a quel punto sarà dura. Anche perché, come detto, c’è sempre il Napoli che è lì e arriverà a tutta forza».
Perché ne è così sicuro? «A me il Napoli piace tanto nel gioco corale, anche se non ha un elemento trainante all’interno della squadra».
Nemmeno uno? «Forse direi Osimhen. Perché è uno che con i suoi scatti, le sue accelerazioni e le sue giocate, ti riesce a cambiare le partite. Ovviamente deve essere al top della condizione, mettere da parte il momento di difficoltà fisico che ha attraversando e a quel punto può rendere la vita difficile per tutti i difensori che si troveranno sulla sua strada. E poi, ovviamente c’è l’effetto Luciano».
Ci dica di più… «Spalletti è un grande allenatore. Ha una qualità tutt’altro che facile da riscontrare nei tecnici moderni: sa entrare nella testa dei giocatori. Lo fa poco alla volta e spesso non ci mette un attimo. Ma lui già dal primo allenamento si prende i suoi ragazzi in disparte uno per uno e inizia a parlargli in maniera diretta. Magari le prime volte si fa fatica a capirlo, ma poi con il suo metodo giusto riesce a fare breccia nella testa di tutti e a portare a casa il risultato: che è la cosa più importante di tutte».
E l’effetto Simone Inzaghi sull’Inter? «C’è e si vede. Non era affatto facile arrivare dopo Conte, eppure ad oggi già si vede la sua mano nel gioco della squadra».
Non abbiamo detto del Milan. «Pioli è bravo e quindi se il Napoli non dovesse affondare il colpo, l’Inter dovrà guardarsi dai cugini rossoneri. Ma dico anche: occhio alla Juve».
Addirittura? «Eh a Torino sono capaci di tutto, sanno come si rientra in corsa anche quando sembrano spacciati. E poi non ci dimentichiamo che hanno preso Vlahovic: uno come lui lo vorrei avere sempre con me».
Fonte: B. Majorano (Il Mattino)