Carraro, ex presidente CONI: “Calciopoli? Passai mesi tremendi in estate”

Su Radio Kiss Kiss Napoli, è intervenuto Franco Carraro, ex Ministro del turismo e dello spettacolo, ex presidente del CONI e della FGIC ed ex sindaco di Roma, ecco le sue parole:  “Vlahovic? Non conosco tutti i dettagli ma ho letto che la Juventus ha fatto un consistente aumento di capitale. Avrà anche dei debiti ma, evidentemente, la Covisoc ha ritenuto che fosse in condizione di partecipare al mercato. La Juventus, oltre ad essere una società per azioni quotata in Borsa, hacome azionista di maggioranzauna società che è una potenza finanziaria. Il paragone con il Paris Saint-Germain è calzante, in quanto c’è un azionista che ci mette i soldi. Fair Play Finanziario? L’ha inventato l’UEFA ed è stato un fallimento perché i debiti di tutte le società sono consistentemente aumentati. Quando è pubblicamente venuta fuori l’ipotesi della Superlega, televisione, radio e giornali hanno comunicato i deficit delle società di calcio con delle cifre abnormi che non riguardavano solo la Juventus o il Paris Saint-Germain. La cosa fondamentale nel calcio non è tanto focalizzarsi sui debiti ma il fatto che chi si iscrive ai campionati sia in grado di terminarlo. Calciopoli? Per me, è stata la peggiore estate della mia vita. Appresi delle indiscrezioni giornalistiche su un’indagine della magistratura e capii immediatamente che ero coinvolto in un grande pasticcio pur non essendomi ancora arrivato alcun avviso di garanzia. L’indagine della magistratura riguardava la frode sportiva. Questo reato fu inserito nel codice penale nel 1988 dal Ministro della Giustizia Vassalli e da me, che ero Ministro del turismo e dello spettacolo con delega allo sport a causa di alcune voci di allora, risultate poi infondate, su un eventuale coinvolgimento del calcio scommesse clandestino nella non vincita dello scudetto da parte del Napoli. Pur dimettendomi immediatamente ma sapendo di avere la coscienza tranquilla, essere additato come una persona che potenzialmente aveva frodato, mi pesò moltissimo. Sono sì, stato prosciolto in istruttoria in ogni grado di giudizio, ma ho passato dei mesi tremendi al punto da dover rinunciare l’invito dell’allora presidente onorario della FIFA Havelange di assistere alla finale dei Mondiali a Berlino proprio per non essere coinvolto in situazioni polemiche e poco piacevoli“.

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