Dries Mertens e Lorenzo Insigne, gemelli diversi, mica tanto. Il futuro del capitano è già deciso, quello del belga ancora no, però, al momento sono uniti da un unico obiettivo: lottare per il bene del Napoli senza mai risparmiarsi. Questo va loro riconosciuto. Proprio come l’importanza che in modi differenti hanno avuto sin da quando indossano la maglia azzurra e che continueranno ad avere fino alla fine di una stagione che, dicevamo, potrebbe essere l’ultima per entrambi: ecco perché faranno di tutto per lasciare il segno.
Ecco perché il gruppo pende (anche) dai loro gol; ecco perché dovranno aiutare la squadra e aiutarsi a vicenda come mai, persino più di quanto non abbiano fatto finora, dal 6 febbraio in poi. Giorno della trasferta di Venezia. E poi ancora il 12 febbraio: secondo sabato del mese e soprattutto il sabato di una partita con l’Inter che, se le cose dovessero andare nel modo migliore già dopo la sosta, profumerebbe di nuovo e un po’ a sorpresa di scudetto. A suo tempo, si vedrà. Forti di quel patto del rigore siglato domenica nel derby con la benedizione del D1OS: batto io, anzi no, batti tu e fai 115 come Diego. Vecchi amici, loro. I non-gemelli del gol.
CdS