Lo scugnizzo s’è preso il Napoli con i suoi 144 gol e se lo è sistemato sul cuore: l’ha fatto dichiarandosi, al Corriere dello Sport-Stadio, a futura memoria: «Io vorrei restare qua». Mertens è il prototipo dell’attaccante moderno, quello che non rientra in alcun tipo di schema, quello che sfugge alle linee o le attacca, quello che sa dominare le fasi del gioco, conservando la propria autonomia senza sprechi eccessivi e poi ribaltando con un guizzo o una invenzione un momento delicato. Mertens è il vero nove, mica il falso, che consente di palleggiare, che permette ai compagni – i centrocampisti o anche gli esterni – d’intrufolarsi nella zona rossa; oppure no, come contro la Salernitana, di far da sé, un tunnel e via, per industriarsi a cercare soluzioni ardite che Spalletti ha sempre gradito. «Non sbaglia una scelta, se gli capita una palla al limite dell’area lui sa bene dove metterla. Per le qualità che ha, è fondamentale che sia sempre al top».
Fonte: A. Giordano (Cds)