Non scenderanno certo dal piroscafo a Genova come Mumo Orsi, il leggendario Raimundo, con moglie, neonato e cognata al seguito. Quelli erano altri tempi in cui l’idea di oriundo riassumeva molte ambiguità connesse al concetto di identità nazionale, che si è trascinato via un calcio ormai sempre più globalizzato. Luiz Felipe e Joao Pedro domani scivoleranno sul treno azzurro, senza il clamore che faceva una volta il passaporto originario. Con loro, raggiunge così quota 49 oriundi, l’albo italiano. Cinque dei 35 elementi saranno made in Brasile nello stage di domani a Coverciano: il laziale e il cagliaritano si uniscono a Emerson Palmieri, Rafael Toloi e Jorginho.
La storia dei nuovi