Franco Vanni, giornalista: “Il calcio ha perso”

A Punto Nuovo Sport Show, Franco Vanni, giornalista:

“Il calcio ha perso – Vinti e vincitori nel mondo del pallone – è il mio nuovo libro. Il calcio ha perso è un titolo che trovo molto efficace. Scelto dal direttore della Mondadori. Il calcio, come industria, ha fallito il suo obiettivo. Nel senso che, da tempo, non si sa più gestire in economia. Non è più un buon padre di famiglia. E spende di più di quanto guadagna. Hanno vinto i giocatori. Che vedono aumentare i propri compensi. Hanno vinto soprattutto i loro procuratori. Che, senza rischio di impresa, guadagnano tanti soldi. Hanno perso i tifosi che mantengono il carrozzone. I soldi che entrano nelle tasche di calciatori, procuratori e società escono dalle tasche dei tifosi. Che comprano il sogno di vittoria della propria squadra. Ma non vengono ripagati. Perché sono tenuti a distanza. Non potendo assistere agli allenamenti. Vedendo i vetri dei bus oscurati, ad esempio. Bisogna vedere se il calcio così piace a noi, ex giovani. Se continuerà a piacere ai ragazzini. Sotto i vent’anni sono pochi che reggono 90 minuti di partita. Per loro il calcio è vedere highlights. Non avere come idolo un calciatore della propria città. Ma, ad esempio, un egiziano che gioca a Liverpool. I giovani oggi sono abituati a saltare da una storia su Instagram ad un video su Tik Tok. E partite come quella di ieri, tra Inter ed Empoli, rischiano di diventare uno spettacolo per anziani. Speriamo che il calcio continui ad emozionare anche i ragazzini. Come emoziona noi. Ero lì, allo stadio, in quell’Inter-Napoli quando si infortunò Osimhen. Vederlo tornare in campo è una bella speranza. Perché mi sembra un giocatore eccezionale. Ed un bravo ragazzo”.

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