Con il bis del “Dall’Ara”, per il Chucky è iniziato il rilancio messicano

Il messicano con le due reti al Bologna potrebbe cambiare in meglio la sua stagione

Dopo essersene stato per un anno (anche di più) in cella frigorifero o in microcosmo nel quale l’anima stava congelando, Hirving Lozano ha scoperto che non bisogna mai disperarsi: prima o poi, pure il destino si stanca d’accanirsi e c’è un «amico» che può allungarti una mano, una maglia e liberarti un posto in mezzo al campo. Intorno a un attaccante da quarantadue milioni di euro, oltre ad interrogativi senza risposte, s’era scatenata un’ironia anche bruciante, e il primo anno di Lozano è stato un viavai di fantasmi, addensati intorno all’immancabile «pacco» che compare sempre, gratuitamente, quando c’è da bollare qualcuno. Così va il calcio.

CAMMINO TORTUOSO

Ed invece, poverino, c’erano le scorie di un infortunio sofferto in Olanda proprio prima di imbarcarsi; poi le immancabili difficoltà ambientali con cui entrare in conflitto; infine, il disorientamento per l’addio di Carlo Ancelotti – il suo mentore – e tante panchine con qualche tribuna. Poi, quando pareva fosse uscito dal tunnel (15 gol nella passata stagione), riecco la sorte: scontro frontale pazzesco, punti ovunque, la paura di essere stato inghiottito dai demoni, un erroraccio con l’Empoli come contributo alla sconfitta, il Covid a Natale e l’isolamento, il rosso con la Fiorentina. Spalletti ha lavorato (anche) su quello e a Bologna ha chiesto al messicano di cancellare quegli attimi sconcertanti della Coppa (ormai) dimenticata: subito una chanc e , paratona di Skorupski, la doppietta (diversa nella natura della costruzione) e per chiudere un altro fendente deviato dal portiere. È cambiato il vento, che ora fischia quando Lozano accelera.

Fonte: A. Giordano (CdS)

 

 

 

 

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