S’è parlato anche per Mertens della possibilità di un’avventura in Mls come quella che intraprenderà Insigne a giugno, magari negli Stati Uniti più che in Canada, ma poi la trattativa di Lorenzo con il Toronto è entrata nel vivo conquistando copertine su copertine e Dries ha sparato a raffica la sua voglia di Napoli. In attesa degli eventi, perché qualcosa è ovvio che dovrà accadere in un senso o nell’altro, ieri ha lasciato un altro segno indelebile su una partita che per la lunghissima e massacrante serie di problematiche affrontate dalla squadra dopo le vacanze di Natale si annunciava più proibitiva che complessa. Con Mertens e i suoi valorosi compagni, però, non si può mai dire mai. Sono duri ad arrendersi: «Forza Dries, stringi i denti e torna in campo», la carica di Lorenzino dopo un brutto colpo alla ca viglia rimediato alla mezzora che sembrava il prologo all’uscita. E invece, niente da fare: invito raccolto e un totale di 88 minuti di calcio, corsa e lotta pura. Mister Record, certo, ma con l’umiltà dei campioni veri. Dries: un colpo dei suoi a squarciare le nubi al 23′, un altro paio di tentativi importanti, 88 minuti di sacrificio, movimento e tante giocate per sé e per i suoi. Per Spalletti, bloccato a casa dal Covid ma di certo agitatissimo davanti al televisore con il telefono tra le mani: dopo la storia della sostituzione con lo Spezia all’intervallo, una decisione che ovviamente amareggiò Mertens tanto da indurlo a chiedere (civilmente) spiegazioni in diretta all’allenatore, ieri è arrivata un’altra pagina del suo romanzo infinito del gol. La saga di Mister Record, uno che di fermarsi non ne vuole proprio sapere per fortuna sua e del Napoli: con quella di ieri alla Juve, le sue reti in tutte le competizioni con la maglia azzurra sulla pelle sono salite a quota 142. E ancora: 108 quelle griffate in campionato, primati su primati della storia del club che lui vorrebbe tanto continuare a ritoccare sin da mercoledì con la Samp e chissà per quanto. Magari per qualche anno ancora.