Daniele Dallera, giornalista, ha parlato oggi ai microfoni di Radio Marte, a Si Gonfia La Rete.
“Devo ammettere una mia debolezza: sono confuso come lo scenario che stiamo vivendo. Vediamo Bologna-Inter nel campo vuoto, stasera c’è il rischio che Juventus-Napoli riproponga la stessa scena vissuta l’anno scorso, il campionato di calcio è governato dalle ASL. Per una squadra che ha 7-8 positivi è chiaro che non possa scendere in campo ma qui mancano le regole. Non deve essere la ASL, che si occupa di ospedali, a governare un calendario di calcio. Qui purtroppo non c’è nemmeno colpa delle istituzioni calcistiche ma c’è una Legge dello Stato che permette alla ASL di intervenire e ogni ASL si comporta come vuole. Questo non è calcio.
Juventus-Napoli? Se una squadra si lascia dietro 8-9 positivi ma che partite gioca? I numeri fanno fissati da chi ha competenze. L’idea che bastino 13 giocatori sani non è una grande idea. Perché non è stato fermato il campionato? Il calcio deve diventare un po’ più flessibile e questo significa anche organizzazione migliore. Se le partite si possono giocare, si giochino. Quelle che delineano emergenze si devono adattare a queste emergenze. Si dice che non ci sono le date per recuperare ma le si deve trovare, in armonia, con le squadre e la Lega. Siamo in una situazione di gravissima emergenza
Insigne? Sono un innamorato del calcio di questo ragazzo, lui rappresenta lo spettacolo che fa sognare. Mi dispiace molto ma al di là del mio dispiacere se un giocatore non è più tranquillo chiaramente cerca altri destini. Lui ne ha trovato uno che sembra una pensione dorata”.