Mauro Berruto, ex ct di Italvolley, ha parlato a Radio Punto Nuovo a Punto Nuovo Sport Show. “La storia di Djokovic mi indigna, sono ferito da qualsiasi punto di vista la si veda. Ha tentato ed è riuscito al momento ad esercitare un’opzione evidentemente possibile ma che ha una storia chiara. Lui è stato esplicitamente no vax, ha intrapreso dei percorsi curiosi nel corso della sua carriera, è stato protagonista e organizzatore in un torneo nel giugno 2020 in barba a tutte le norme anti-Covid. Da cui è nato un focolaio per il quale lui stesso si è scusato, in maniera anche un po’ irritante. Questa vicenda culmina con la notizia che lui ha voluto dare dal suo account Instagram senza alcun tipo di spiegazione. Se l’esenzione si rifà ad una problematica medica è difficile da pensare perché parliamo di un atleta importante, se è legata ad un’infezione da Covid è diverso. Non si capisce perché si sia schierato così fortemente contro il vaccino. Non credo che il diritto alla privacy possa essere una giustificazione. Non dico che gli sportivi debbano essere degli esempi perfetti, però lo sport e i suoi protagonisti portano con sé una responsabilità. Ogni parola, gesto, motivazione. Ripeto: se Djokovic non può vaccinarsi per una patologia mi aspetto un suo invito a far vaccinare tutti. La panchina in alcuni momenti mi manca tantissimo, in altri per niente. Non nego un ritorno in futuro. Allenare una squadra di calcio? Tecnicamente non è possibile però mi piacerebbe lavorare in questo mondo dato che mi appassiona tanto. Sono tifoso del Toro”.