Conosce bene Torino e Napoli, un viaggio dell’anima e della carriera che a cavallo con il 2000 ha ripercorso più volte. Nicola Amoruso guarderà con attenzione il match del prossimo giovedì: in campo la Juventus e il Napoli, due squadre che ha vissuto, per cui ha esultato, con cui ha gioito in maniera molto diversa.
«L’unico dispiacere è la situazione che viviamo. Mi piacerebbe prima di Juventus-Napoli parlare solo di calcio, invece siamo qui a parlare di contagi e rischi, ancora due anni dopo» spiega l’ex attaccante.
Ma che partita si aspetta?
«Spiace sapere che andranno in campo due squadre incomplete, per diversi motivi. Ma bisogna affrontare la situazione che stiamo vivendo».
Tanti tifosi si aspetterebbero un rinvio.
«Non so se sia giusto giocare o rinviare le partite visto quello a cui stiamo assistendo nelle ultime settimane ma di certo bisogna andare avanti. E mi aspetto in campo un Napoli deciso».
Nonostante le difficoltà delle ultime gare?
«Dovrà essere un Napoli maturo nelle partite che contano, perché quella di Torino è una gara importante. E non credo che possiamo dare troppe colpe alla squadra per le sconfitte viste nelle ultime partite».
Un percorso quasi all’opposto fin qui tra Juve e Napoli?
«Le assenze a cui ha dovuto rimediare Spalletti sono un fattore, non possiamo dimenticarle. Con tante partite, tante assenze e il covid dietro l’angolo non è facile per nessuno giocare. Un calo è fisiologico in una stagione così lunga. A Torino dovrà scendere in campo il Napoli visto a Milano».
E per la Juventus?
«Una stagione di sicuro particolare, di ricostruzione dopo l’addio a Cristiano Ronaldo. La squadra ha dovuto ritrovarsi».
È giusto parlare di fine del ciclo?
«Non credo sia finito il loro ciclo. Ma non è più la corazzata imbattibile di qualche anno fa per un motivo: le altre squadre sono migliorate, la Juve non ci è riuscita. E oggi il campionato è livellato. Ma Allegri è un maestro esperto, non diamo nulla per scontato».
Da una parte il criticato Morata, dall’altra l’assenza di Osimhen.
«È vero, gli attaccanti di entrambe non vivono un momento indimenticabile. Osimhen cambia la faccia della squadra, ma anche senza il Napoli ha un gioco. Stavolta non saranno gli attacchi a fare la differenza. Un nome? Dico Zielinski».
Juve e Napoli devono puntare alla Champions?
«I bianconeri sì e hanno le carte per farlo. Il Napoli può fare di più».
Dopo la Champions, ci sarebbe lo scudetto.
«La squadra può e deve crederci. Nonostante le difficoltà ha acquisito certezze e ha un grande allenatore per poter puntare a una vittoria importante in questa stagione particolare».
Come si legge fuori da Napoli il futuro di Insigne?
«Non è facile spegnere le voci di mercato quando si va in campo. In parte pesano sempre, così come pesano anche all’interno dello spogliatoio. Ma a mio parere Insigne vuole restare: continuare a Napoli e vincere qualcosa di importante. Per Toronto e altre esperienze ci sarà tempo».
G. Arpaia (Il Mattino)