Le due maglie sulla bara di legno chiaro non potevano essere che quelle del Napoli (numero 10) e del Boca Juniors, le squadre del cuore della famiglia Maradona. Accanto, un cuscino di rose rosse a forma di cuore della moglie Paola. Duecento persone circa, in esemplare comportamento anti-Covid, hanno salutato ieri pomeriggio Hugo, il più piccolo dei fratelli. Don Fabio, prendendo spunto da un passo del Vangelo, ha rievocato nell’omelia le origini di Hugo e della sua famiglia. Lui, il fratello dell’immenso Diego, ha preferito vivere in semplicità anziché di luce riflessa. C’erano amici e rappresentanti del calcio giovanile, c’era Antonio Carannante, a salutare quest’ uomo andato via troppo presto, talmente presto che nemmeno i tre figli napoletani nati dal primo matrimonio con Delia Occhionero hanno potuto raggiungerlo per l’ultimo saluto: vivono a Miami. C’era invece Diego junior: non sono stati cordiali negli ultimi tempi i rapporti tra zio e nipote, ma nel dolore non c’è spazio per i rancori.
Un lungo applauso ha salutato per l’ultima volta El Turco fuori la chiesa. È stato cremato, le ceneri saranno custodite per un po’ dalla moglie Paola. Verrà esaudito il suo ultimo desiderio, quello di ricongiungersi alla propria famiglia: tra qualche settimana l’urna con le ceneri viaggerà verso Buenos Aires, destinazione il cimitero «Jardin de bella vista» dove riposano i genitori e «il fratello migliore del mondo».
Il Mattino