Oggi Maurizio Crosetti analizza il momento che accomuna Insigne al Napoli e Dybala alla Juventus, dove sembrano non trovare più una collocazione. “Bravi, bravissimi, praticamente superflui. Forti, fortissimi ma costosi, dunque sacrificabili. Il 10 non è più una cifra tonda ma un riporto, una sottrazione, non torna più, semmai va: 10 meno meno. Dieci meno dieci uguale zero, anzi due, quei due lì. I due 10 meno meno hanno scoperto che si può fare a meno di loro. In fondo, la Juve ha ripreso a vincere senza Dybala, seppur giocando piuttosto male e non tirando quasi mai in porta (anche il centravanti titolare Morata è in scadenza di contratto). E il Napoli prescinde ora dal suo simbolo, così in difficoltà nell’essere amato dagli allenatori, tutti con lo stesso problema: dove mettere Lorenzo, come usarlo?”.
“Insigne, napoletano che però non ha mai incarnato Napoli, la città che a un certo punto adottò Dries Mertens trasformandolo in Ciro, un figlio putativo in assenza di quell’altro, perso in chissà quali ombre”.
“Nel loro vagare per il campo e nel labirinto di carriere incompiute perché incomplete, Paulo e Lorenzo si sono già spostati parecchio: seconde punte, rifinitori, esterni di fascia. Tra infortuni e attese hanno cominciato a segnare meno, forse perché entrambi sono soprattutto attaccanti di raccordo, solo davanti alla porta si divertono. È il triste destino del panda, anche un po’ gambero nel camminare all’indietro o nello spostarsi di lato”.
Fonte IlNapolista