Da napoletano a napoletano. Antonio Nocerino si gode il caldo e il sole della Florida e di Orlando, ma aspetta Lorenzo Insigne in Mls. L’ex centrocampista del Milan ha giocato proprio a Orlando nella stagione 2016-17 ed è rimasto lì fino ad oggi dove spera di trovare la panchina giusta dalla quale iniziare la nuova carriera da allenatore.
La prima cosa che ha pensato quando ha saputo dell’interessamento del Toronto per Insigne?
«La cosa mi ha intrigato molto. Perché questo è un campionato nel quale si punta a crescere anno dopo anno e Lorenzo è perfetto per aiutare tutto il movimento calcistico americano a diventare ancora più grande. Qui si punta al Mondiale che si giocherà in casa nel 2026, e vogliono farsi trovare pronti per quell’appuntamento con la storia».
Si è già sentito con Lorenzo?
«Ancora non mi ha ancora chiamato, ma io lo aspetto. Vivo a Orlando che dall’altra parte dell’America del nord, ma se mi chiedesse una mano mi metterei a disposizione. Per altro Toronto è la città con più italiani in Nord America: quindi si troverà alla grande».
E allora, se ricevesse una chiamata, cosa gli direbbe?
«Innanzitutto che queste sono scelte personali e vanno ponderate con la famiglia. Dal punto di vista personale dai una grande opportunità ai tuoi figli. Perché li metti in condizione di conoscere nuove culture e aprire la mente: e questo è importante».
Dal punto di vista calcistico?
«Io sono venuto qui in un’altra era. Il campionato americano cresce e migliora di stagione in stagione, ma si viaggia un passo alla volta: hanno i loro tempi. Fisicamente vanno a duemila. Mentre a livello tattico sono ancora un po’ indietro: diciamo che rispetto a un campionato europeo non si può nemmeno fare il paragone. Poi, però, ci sono giocatori di qualità e quelli fanno la differenza. Dal momento che ne servirebbero ancora tanti, Lorenzo sarebbe perfetto. Uno come lui che gioca in Nazionale e con quei colpi che ha, non avrebbe nessun tipo di problema, anzi può aiutare gli altri a crescere come ha fatto Giovinco».
Lei ha parlato di Nazionale: venire a giocare in Mls per Insigne potrebbe anche voler dire perdersi questa opportunità?
«Di sicuro ne dovrà parlare con il ct, ma fisicamente qui si allenerà moltissimo. Qui ti massacrano: devi andare a tutta forza, se no fai fatica. Quindi dal punto di vista della preparazione né lui né Mancini devono preoccuparsi».
Lei come mai scelse proprio l’America?
«In quel periodo ero saturo del calcio italiano, soprattutto mentalmente. Quindi quando ci fu questa opportunità ne parlai con mia moglie e insieme prendemmo questa decisione. Ad oggi siamo molto soddisfatti della nostra scelta».
B. Majorano (Il Mattino)