La questione non è facile. L’ultima parola dovrebbero averla i medici. Il dottor Tartaro, nei giorni scorsi, lo ha spiegato bene. «Il giocatore ha il bisogno fisiologico che le fratture si saldino». Appunto il famoso periodo di 90 giorni espresso subito dopo l’operazione seguente al durissimo scontro con Skriniar durante Inter-Napoli.
Il giocatore da parte sua scalpita. Vorrebbe giocare. Forse già passare oggi al raduno della sua nazionale, anche per un saluto. Osimhen è giovane e impetuoso. Basta vedere i suoi due ultimi infortuni, in periodi simili: la spalla lo scorso anno, e il viso quest’anno. Due incidenti frutto della sua mancanza di paura.
Impetuosità che si traduce in avventatezza fuori dal campo. Come lo scorso anno quando organizzò una festa di compleanno nonostante l’emergenza Covid. E nei giorni seguenti il nigeriano risultò positivo.
A questo punto c’è solo da aspettare il responso dell’ultimo dell’anno. Dopo di che si saprà se Victor andrà in Coppa d’Africa, magari saltando le prime partite e diventando disponibile per le sfide dirette, soprattutto semifinali e finale, in programma a inizio febbraio, a cui la Nigeria punta senza mezzi termini. Mentre il Napoli resta alla finestra per tutelare l’investimento più costoso della sua storia. Fonte: Il Mattino