Dunque, il popolo degli intermediari ha preso d’assalto De Laurentiis, Giuntoli e Chiavelli: c’è di tutto nel casting in corso, da Omeragic dello Zurigo passando per Szalai del Fenerbahce a Uduokhai dell’Ausburg. C’è però il solito nodo: nessuno di questi viene offerto in prestito gratuito ed è la condizione base perché l’operazione possa essere completata. Il punto, sia chiaro, è anche il tempo: il centrale deve arrivare prima della gara con la Juventus, magari qualche giorno dopo. Ma non di più. Perché se dovesse arrivare a fine mese non avrebbe senso. Il casting è interminabile: piaccinon Bremer e Botman, ma Torino e Lille non vorrebbero cederli quindi potrebbero spuntare piste alternative (come Sarr del Chelsea). Nomi altisonanti. Serve un profilo più low, come detto. E a costo quasi zero, ingaggio a parte. De Laurentiis e Spalletti hanno già affrontato la questione. Il destino di Manolas era scritto da tempo e quindi il suo addio non ha sorpreso nessuno. Figuarsi il club azzurro. Ma ora, quel petalo della rosa va sostituito con un altro petalo. Dunque, nell’elenco di Giuntoli ci sono anche altri nomi come quelli di Lukumì e Yerry Mina. Chiaro che la situazione attuale non è assai diversa rispetto a quella dell’estate: non ci sono soldi da spendere sul mercato, ma l’obiettivo per il 2022 sarà ancora quello di dare una sforbiciata ai costi. Né Senesi, né Luperto sembrano particolarmente intrigare Spalletti, ma è chiaro che numericamente il Napoli adesso è sotto organico. Fonte: Il Mattino