“Il Mattino” giudica: Lobotka svanito nel nulla, di Mertens neanche un’ ombra e Petagna non punge. Le pagelle

Il Mattino vota gli azzurri

Lo Spezia sa come rovinare le feste a quelli del Napoli: lo scorso anno, alla prima del 2021, mandò in malora l’Epifania di Gattuso, stavolta rovina panettone e bollicine a Spalletti, nell’ultima partita dell’anno. Sempre lo Spezia. Un tempo regalato, letteralmente, senza far nulla se non illudersi che prima o poi gli ospiti il gol se lo faranno da soli. In realtà, invece, è il Napoli che il gol se lo fa da solo, un regalo di Juan Jesus al suo connazionale in odor di licenziamento Thiago Motta. Tranne che per 15-20 minuti nel secondo tempo, il Napoli soffre a centrocampo in cui nessuno riesce a trovare il bandolo. Sembra una squadra impaurita dalle conseguenze di ogni suo gesto, e lo si nota dagli errore elementarsi di Zielinski, Mertens e anche Lobotka. Così non va bene. 

 

6 Ospina 

Un colpo di testa alto è il tentativo spezzino del primo tempo: reattivo, però, in uscita. Cerca la soluzione lunga per saltare le linee dello Spezia, cercando Mertens e Lozano. Vero che non è proprio al posto giusto sull’autorete di Juan Jesus ma è davvero come una pugnalata alle spalle.

6,5 Di Lorenzo 

Il duello ad alto tasso di cavalli sprigionati è con Reca: un infortunio cerca di minare la sua capacità di restare in campo fino alla fine ma non molla: il terzino della Nazionale tiene botta e cerca più di una sgroppata e nella ripresa si esalta nella pressione a tutto campo dove mette gamba e corsa.

6 Rrahmani 

Non commette errori nella prima frazione, cerca di supportare la manovra. Bene in chiusura sulla coppia d’attacco spezzina e anche nella ripresa quando lo Spezia avanza col contagocce riesce sempre a essere asticella in equilibrio tra le cose da fare in avanti ma anche le cose a cui badare in difesa.

5 Juan Jesus 

Sporca la sua partita con una sfortunata autorete che è frutto di un movimento completamente sballatto, alla bella marinara. Colpo di testa piazzato nell’angolo in modo sfortunato, come tutti gli autogol. Prima di quel tocco, buon primo tempo, sempre attento su Agudelo e Manaj. E benino anche dopo il patatrac.

6 Mario Rui 

Si alza sulla linea dei centrocampi, cerca l’asse con Lozano ed il Napoli crea a sinistra la maggior parte delle sue occasioni. Tiene su Gyasi e non sempre il piede è brillante quando si lancia nella incursioni offensive. Ma è una specie di corda sempre tesa, ed è attaccante pure assai pericoloso. 

4,5 Lobotka 

Deve bypassare la forte densità dello Spezia dei primi minuti, cerca la giocata verticale, alternandolo al tocco corto con Agudelo e Manaj che cercano di chiudergli ogni varco per ricevere il pallone. Fino a un certo punto qualche spunto lo ha, poi tende a spegnersi praticamente del tutto.

5,5 Anguissa 

Asseconda immediatamente i desideri di Spalletti, guidando l’aggressione al palleggio ligure, non sempre con il giusto timing, però. Bel duello con Maggiore che però col passare del tempo lo sovrasta e ne prende le misura. Qualche errore di impostazione ingiustificato.

6 Politano 

Nikolau prova ad arginarne il raggio d’azione, primi minuti un po’ macchinosi, solo in una circostanza libera la gamba per trovare anche la soluzione pericolosa. Poi a inizio ripresa sembra quasi indemoniato, anche se non sempre preciso. Lo cercano tutti e lui si fa trovare e non si tira mai indietro

5,5 Zielinski 

Fastidiosa l’aggressività di Kiwior che prova a seguirlo in ogni zona del campo, viene penalizzato dalla densità dello Spezia, ma catalizza tanti palloni: quasi quelli di ogni manovra offensiva azzurra. Manca però nella tradizionale inventiva, quella che ha incantato San Siro. Ripetersi non è mai semplice.

4,5 Lozano 

Schierato a sinistra, punta Amian con continuità e mostra continuità con la prova del Meazza dal punto di vista dello spessore difensivo. Rincorre e copre con il giusto timing: Thaigo Motta gli piazza anche Gyasi in raddoppio. Bene quando si coordina per calciare al volo ma si divora quasi a porta vuota il gol dell’1-1.

5 Mertens 

Si vede pochissimo nella prima parte del primo tempo: Erlic diventa come un eclisse personalizzata che lo scherma dai palloni giocabili. Lavora in asse con Lozano e migliora la performance, trovando anche due lampi che sfiorano il gol quando decide che deve fare tutto da solo. Ma è davvero troppo poco. 

5,5 Petagna 

Buoni i suoi blocchi nell’area dello Spezia che consente agli altri di liberarsi in area, è un centroboa che smista palloni, che aiuta a salire e catalizza i centrali, ma il fiuto del gol sembra decisamente oscurato. Fa fallo su Erlic prima di colpire e fare gol. Poi si smarrisce anche lui, anche perché palle ne arrivano poche.

5,5 Ounas 

Uno, due, tre avversari che salta poi va al tiro di sinistro che finisce … in fallo laterale. Certo, non ha la bacchetta magica, si piazza lì a destra e si alterna con Politano ma in realtà il suo è un contributo modesto, come se non avesse nulla dentro di sé. E infatti l’impatto alla partita non è per nulla positivo.

5 Elmas 

È l’altro scudiero da mettere a sostegno di Petagna nella speranza che inventi qualcosa, si piazza in mezzo al campo e stavolta è lì a centrocampo che prova a fare la differenza, ma non comprende che la ragnatela dello Spezia va affrontata con maggiore determinazione e grinta e non con soffici palleggi. Prende la traversa. 

sv Ghoulam 

Ancora una volta non va oltre la manciata di secondi finali, giusto per concludere la stagione. Ormai non è ben chiaro che tempi abbia ancora per poter tornare a essere un calciatore a tempo pieno. Fino ad adesso lo è davvero per delle brevi parentesi. Non può far nulla per mettere i brividi a uno Spezia spietato. 

sv Demme 

Difficile che possa dare davvero un supporto entrando a tre minuti dal novantesimo. Anche lui non ha mostrato, in ogni caso, in quella breve parentesi in mezzo al campo, che le cose sarebbero andate diversamente con lui titolare. In ogni caso, si piazza sulle mediana in maniera indolore. 

4,5 Spalletti 

Ci ha lasciato il cuore, ha detto, a La Spezia. Che glielo ha spezzato. Non si comprende bene perché, dovendo recuperare rinuncia così rapidamente a Mertens: attaccare i bunker non è mai cosa semplice per questo Napoli, che forse in gare così deve trovare un altro modo per attaccare: di certo, gli azzurri hanno sbattuto il muso senza variazioni sul tema. Terza sconfitta in casa consecutiva. Ora sono dolori. 

P. Taormina (Il Mattino)

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