In centosessanta giorni, spesi per entrare prepotentemente nel tessuto tecnico di quella squadra che gli «garbava tanto», Spalletti s’è vestito di se stesso, della sua natura, della sua cultura e pure delle proprie curiosità e anche ora che sta per cominciare Napoli-Spezia, in quel laboratorio a cielo aperto sono state create nuove formule (apparentemente) magiche che hanno rimescolato il destino: «Lobotka è un valore come quasi tutti i nostri giocatori: il buon regista quello che sa fare tutto bene, il grande regista è quello che fa girare bene la squadra e Stanislav è uno di questi. Lo è lui, lo è Fabian, qui c’è stato Jorginho e io sono stato fortunato, perché ne ho avuti. I registi a volte salvano gli allenatori dalla pazzia».
Fonte: A. Giordano (CdS)