Su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Giancarlo Abete, consigliere FIGC e commissario straordinario LND, ecco le sue parole: “L’iter ha previsto, attraverso situazioni definite dal punto di vista formale, che entro il 31 dicembre il trustee su indicazioni della società doveva concludere la cessione della Salernitana. Quando ci sono delle scadenze i momenti decisivi sono gli ultimi giorni, soprattutto quando si presenta un’offerta perché naturalmente un soggetto che la può presentare valuta se ci sono le condizioni esistenti, avendo una scadenza. Siamo nel pieno dell’iter esistente, che dal qui al 31 dicembre realizzerà la parte più significativa. Se ci sarà qualcuno con una proposta, la farà a ridosso della scadenza verificando quali sono le situazioni della società, di classifica, il contesto in cui opera, l’ambiente. Quindi andare ad intervenire in corso di iter non è possibile e non è legittimo. In qualche modo si va ad intervenire in una realtà che è alla sua fase conclusiva. Per quanto riguarda la proprietà, nel momento in cui ha sottoscritto l’accordo notarile, ha accettato la logica che se entro il 31 dicembre non arriverà la società, avrebbe determinato l’esclusione dal campionato. C’è una situazione nota già concordata e certificata con la società. Il trustee è stato indicato dalla società e cercherà fino all’ultimo di realizzare fino all’ultimo l’obiettivo massimo, altrimenti le norme sono quelle, ovvero che bisognerà ridurre il prezzo in base al mercato. Il pericolo è che ci potrebbero essere dei soggetti poco affidabili. Il tipo di offerta deve essere sostenuto da garanzie e non è pensabile che ci sia uno senza queste garanzie. L’obiettivo è che la società resti in vita perché sta giocando un campionato importante come quello di Serie A e può avvenire solo con il cambio di proprietà tramite le normative vigenti. Ogni tifoso vorrebbe come azionista la persona più attenta alle problematiche della tifoseria. L’obiettivo da realizzare è dare continuità al percorso fatto dalla Salernitana in questi anni. L’iter precedente non lo conosco perfettamente, essendo rientrato in consiglio federale a partire dal 16 novembre. Penso che l’obiettivo primario non sia quello di verificare quanti soggetti rimangono con il cerino acceso in mano ma di dare un futuro alla Salernitana, tenendo conto della logica in cui nacque la norma, ovvero che un soggetto imprenditore di livello – al di là della simpatia – potesse accompagnare il processo di nascita e di rilancio di alcuni territori che trovavano difficoltà nel trovare imprenditori. Si può accompagnare l’iter senza pensare che due società che fanno riferimento alla stessa proprietà partecipino allo stesso campionato. Abbiamo un ruolo distinto tra gestore della società e trustee. Dopodiché non è stato detto nel giro di dieci giorni ‘Tu devi cedere’. I trustee hanno tutti gli interessi economicamente di ottenere il massimo risultato, è naturale. Però penso ci debbano essere soggetti interessati ad una grande città, alla piazza come quella di Salerno, capaci di fare un’offerta al fotofinish. Il mio auspicio è che sia possibile concludere il percorso in maniera idonea entro il 31 dicembre. Questo presuppone che ci siano offerte di qualità e che il trustee si renda conto se accettare offerte di qualità pervenute o andare in contro all’eliminazione dal campionato con tutti i problemi legati al patrimonio societario. Io conosco perfettamente la Campania, sappiamo cosa rappresenta la città di Salerno e dobbiamo ragionare sperando andrà tutto per il verso giusto”.