La parola al re dei bomber e ad una storia d’amore che dura da nove anni. Dries Mertens, la responsabilità di essere leader. «Il presidente De Laurentiis mi ha rinnovato il contratto due anni fa proprio per farmi essere un leader nello spogliatoio», ha spiegato il belga a margine della presentazione del calendario 2022 del Napoli. «So bene quanto sia importante l’esperienza. Quando sono arrivato a Napoli c’erano Hamsik e Cannavaro che io vedevo come simboli, ora i giovani guardano me, Insigne e Koulibaly. Ecco perché sono il primo a voler trasmettere la napoletanità ai ragazzi: devono capire che questa città ti dà qualcosa di speciale perché i tifosi sono malati e dopo tanti anni diventi malato anche tu per questi colori».
Per farlo, allora Mertens e compagni si affidano a Spalletti. «A volte fa scelte strane», dice con un sorriso. «Ma si può dire che sia un allenatore bravo e preparato. Lavora molto sulla mente. Dopo la partita con il Milan ci ha detto: mercoledì sarà un’altra storia». E dopo la panchina di domenica è già tempo di pensare allo Spezia. «Mi piacerebbe giocare un po’ di più, ma va bene così. Penso a Juan Jesus che ha fatto una partita incredibile. Tutti sono stati bravi. Andare e fare una partita così non è solo merito dell’allenatore ma anche dei giocatori». Il contratto di Mertens ha una scadenza: giugno 2022. «Sto qui da 9 anni e a Napoli sto da Dio. Per il rinnovo dobbiamo vedere perché le cose si fanno in due. Qui sto bene e spero si continui insieme, altrimenti ringrazio e ci diamo la mano». E poi una battuta sul figlio in arrivo, collegata alla campagna di sensibilizzazione che il Napoli intraprende con il calendario 2022, presentato dal dirigente Alessandro Formisano, che affronta il tema dell’impatto ambientale. «Ci tengo molto che mio figlio possa crescere in un mondo migliore».
Il Mattino