Milan-Napoli: sia girone di andata che la stagione agonistica 2021 per rossoneri e partenopei si concluderà mercoledì prossimo col turno infrasettimanale.
Ieri sera alle 20:45 allo stadio “San Siro” di Milano si è giocata la gara Milan-Napoli, posticipo della 18° giornata del campionato di serie A. A vincere sono stati i partenopei con la rete di Elmas nei primi minuti con un preciso colpo di testa su angolo perfetto battuto da Zielinski. Con questo risultato Milan e Napoli restano appaiate al secondo posto a meno quattro dall’Inter capolista.
Ecco i principali spunti del match:
- Il lavoro sporco: sin da inizio stagione ho chiesto agli esterni offensivi di contribuire con un numero congruo di reti, soprattutto dopo l’infortunio di Osimhen per sopperire all’assenza di un vero bomber. E ad essere sincero Elmas, quello che potenzialmente ha meno gol nelle gambe, è comunque arrivato già a sei in questo scorcio di stagione. Però ieri una nota di merito la merita Lozano soprattutto per il sacrificio difensivo, chi ha letto negli anni il sottoscritto sa che non amo sentir parlare di “lavoro oscuro“, ma stavolta non si può non sottolineare quanto fatto dal messicano in campo fino alla sua uscita. Ora è il momento di mostrare gli artigli sotto porta e trovare quella lucidità che spesso gli sta mancando, lo Spezia potrebbe essere l’avversario ideale.
- Il nuovo disegno: il Napoli a inizio stagione aveva stupito tantissimo in quanto uno dei principali elementi di discontinuità rispetto alla precedente stagione era il saper finalmente sfruttare le palle inattive. Negli ultimi turni sembrava un pochino essere sfumato questo effetto sorpresa, invece con “Pietro lo Zar” sul pallone forse c’è meno teatralità ma una maggiore precisione di calcio da fermo. Il gol nasce dall’ennesima poesia scritta da questo ragazzo polacco che con quei piedi (entrambi) riesce disegnare calcio a 360°. Si, perchè la verità è che Zielinski si è sobbarcato sulle proprie spalle la squadra sia in copertura che in proposizione e sta mettendoci l’anima in un periodo in cui si arriva a fatica ad avere quindici calciatori disponibili.
- L’avvitato: c’è un calciatore in questa prima parte di stagione che sembra diventato davvero essenziale per la squadra partenopea e si chiama Stanislav Lobotka. Lo slovacco, consigliato da Hamsik, è ormai un vero e proprio faro per i compagni che sia da sinistra che da destra gli affidano spesso il pallone, come un risparmiatore fa col proprio banchiere. In attesa che Demme (purtroppo anche ieri non mi è piaciuta la sua prestazione) e Anguissa (negli ultimi trenta minuti non ne aveva davvero più) questo ragazzo, il cui unico nemico sembrano i continui infortuni, merita assolutamente una maglia da titolare. Elegante nei suoi avvitamenti con la palla al piede e lucido nelle scelte di gioco, credo che a questo ragazzo un pò tutti dobbiamo delle scuse per come lo abbiamo trattato lo scorso anno.
- Gli altezzosi: se Lobotka è stato decisivo in positivo, ieri invece molto male il tridente offensivo di scorta entrato in campo nell’ultimo quarto d’ora e che ha fatto rimpiangere a lungo quello titolare. Politano, Ounas e Mertens si sono calati nel match con un atteggiamento davvero fastidioso agli occhi dei tifosi, senza riuscire mai a far respirare i compagni nè mantenere alcun pallone tra i piedi. Francamente se la squadra ha sofferto solo nei minuti finali abbassandosi pericolosamente questa fatica non è affatto casuale ma coincide con un approccio al match dei tre rivedibile. Sveglia ragazzi perchè siamo pochissimi e tra poco più di quarantotto ore si scende nuovamente in campo.
- I rischi: Luciano Spalletti merita tutti gli applausi del caso (che ovviamente sarebbero diventate feroci critiche se il risultato fosse stato diverso) per le scelte iniziali prese. Schierare Petagna e non Mertens personalmente non mi era piaciuto alla vigilia (faccio mea culpa) e invece è stato un vero colpo di genio, perchè l’ex rossonero (ah se solo riuscisse a centrare la porta un pochino più spesso!) fa a sportellate con la difesa avversaria aprendo tantissimi spazi ai compagni. Un altro merito di Lucio è quello di aver saputo rilanciare due calciatori come Malcuit (secondo mea culpa di giornata in quanto non credevo da inizio stagione in lui) e Juan Jesus (che vince lo scontro diretto tra “beati” con Messias). Vincere senza se e senza ma contro lo Spezia per completare un girone di andata di altissimo livello (da secondi in classifica) deve essere il prossimo obiettivo, mentre recuperare quanti più calciatori possibili per la ripartenza invece sarà da considerarsi come “compiti a casa per le vacanze” da assegnare allo staff medico. Forse mi sbaglierò ma reti subite come quelle di Cutrone domenica scorsa e traverse (primi in Europa da tre anni per legni colpiti) come quella al 92 ‘ di Mario Rui contro l’Inter (senza considerare i cinque sei titolari regalati in questo mese e mezzo), mi fanno pensare che questa squadra sia ancora moooolto a credito con la buona sorte. Serve anche quella per sognare in grandissimo!
Articolo a cura di Marco Lepore