Gerry Scotti: «Maradona? Chi ama il calcio non poteva non apprezzarlo. Spalletti lo ammiro per un motivo”

Il conduttore di Canale 5 parla anche della sfida di questa del "Meazza"

Milanista anche nel midollo, stella della televisione italiana con i suoi quiz e i suoi show di successo, Gerry Scotti non nasconde di essere scaramantico solo quando gioca il suo Milan:

«Abbiamo dei riti che ripetiamo sempre e se magari vediamo qualcuno che sappiamo possa portare iella neppure lo facciamo entrare a vedere la partita».

Cosa è il Milan per lei? «L’infanzia, la gioventù, il mio papà che mi portava allo stadio. A Milano il fatto che c’è questa storia di noi e gli altri ti costringe velocemente a dover scegliere da che parte stare. Già alle elementari devi prendere una decisione, non è come a Napoli dove è più facile fare una scelta perché c’è una sola squadra».

Un Milan-Napoli dei suoi ricordi? «Ne ho visti tanti ma mi ricordo negli anni 80 che ero al San Paolo in tribuna e Maradona fece uno dei suoi colpi magici e ci fece gol. Io mi alzai e da milanista e amante del bel calcio, sempre, mi alzai e mi misi ad applaudire. E attorno a me c’era chi mi indicava, come per dire: ma che fa?. Io non mi vergogno di dire che ho fatto il tifo per le grandi squadre del passato, quelle che dominavano e giocavano bene a calcio. Anche per Inter e Juventus. Mi tolgo il cappello davanti al Napoli di Maradona e Careca».

Perché Maradona è ancora così amato? «Non mi stupisce. È stato un campione straordinario, il più forte di tutti. Lo intervistai a Deejay Television: era appena arrivato in Italia ed era un genio del calcio. Anche se avesse fatto gol al Milan con la mano de Dios io non avrei mai detto nulla contro di lui, lo avrei perdonato. Perché chi ama il calcio come me non può non amare Maradona».

Che gara si aspetta questa sera? «Attenzione, che non diventi la partita delle occasioni perse: il Napoli è stato in grande spolvero fino a qualche domenica fa, poi gli ho visto fare qualche cilecca anche per le tante assenze. A me piacciono molto Anguissa e Osimhen e quando era al completo mi sa che era più forte del Milan che pure ha avuto una grande partenza, scrollandosi di dosso l’eterna Ibrahimovic-dipendenza».

Chi vorrebbe come ospite a Caduta Libera Campionissimi, Pioli o Spalletti? «Li conosco tutte e due e li vedrei bene entrambi in un bel confronto nel mio studio, con Spalletti che mi ha sempre colpito per quel suo modo di fare, la battuta pronta e un pizzico di veleno che non guasta mai».

Chi vince lo scudetto? «Poiché siamo scaramantici, dico l’Inter».

Fonte: P. Taormina (Il Mattino)

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