A. Giordano (Cds) su contratto Insigne: “Divorzio senza vantaggi”

L'editoriale del giornalista del CdS sulla questione Insigne e le possibili conseguenze

L’editoriale di Antonio Giordano sul CorrSport analizza la questione del rinnovo di Lorenzo Insigne e le possibili consegue sul suo futuro e del Napoli: “La differenza, adesso non è più solo tra domanda e offerta, perché sarà pur vero che i soldi aiutano a vivere assai meglio, ma poi c’è pure dell’altro: il Napoli e Insigne devono, al di là delle strategie, dimostrarsi reciprocamente di volersi ancora, di essere fusi – e seriamente – non dentro al progetto ma nei sentimenti, di essere empaticamente attratti, l’uno e l’altro, e dunque di potersi accomodare ad un tavolo, per parlarsi. E se non dovesse esistere questa condizione esistenziale, se De Laurentiis avesse ben chiaro che nel futuro del suo Napoli il «tiraggiro» debba rappresentare un frammento della memoria, o se Insigne ritenesse che, in proiezione, il suo ultimo contratto debba garantirgli una ricchezza faraonica, allora che se lo dicano anche subito, stringendosi la mano – oppure no – salutandosi, e facendosene, e chiunque assieme a loro, una ragione. E’ complicato immaginare un Napoli senza Insigne, e però pure un Insigne lontano da Napoli – e dove, Lorenzo? – ma il calcio del Terzo Millennio ha ammainato bandiere che sembravano destinate a sventolare per l’eternità – da Donnarumma a Messi a Sergio Ramos – e però ha ricordato, e la «triade» appena citata non c’entra nulla, che le società si sono dissanguate, che esiste una sofferenza collettiva per i più svariati e anche noti motivi. Il Napoli e Insigne hanno il sacrosanto dovere, ci mancherebbe, di ragionare seguendo percorsi personali, tentando di capitalizzare le proprie teorie: ma questa, a pelle, non sembra una di quelle «struggenti» vicende dominate dal dio danaro, qui c’è un vissuto, reciproco, che può andare al di là delle affinità elettive personali, che non può ignorare il decennio alle spalle, nel quale ognuno ha messo qualcosa di suo, secondo competenze e responsabilità. In una trattativa del genere, è rigorosamente vietato infilare le mani nelle tasche dei due contendenti, però le valutazioni (soggettive? oggettive?) sono ovviamente consentite: lasciare che Insigne saluti e viva il suo ultime semestre in bianco come un separato in casa, rappresenterebbe uno schiaffo all’idea anche sentimentale di calcio che, talvolta, deve dare un senso a questo universo invaso da petrol-dollari e tentativi di «superlighe»; e però pure scorgere uno scugnizzo sull’uscio, insensibile dinnanzi alla possibilità di provare a riscrivere la Storia, lascerebbe sanguinare i romantici. Ce n’è uno tra Adl e Insigne, tra il Napoli e il suo capitano, a cui «convenga» divorziare?” 

Fonte: A. Giordano (Cds)

 

 

 

 

 

 

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