Trentasei punti, a -4 dall’Inter, -3 dal Milan e -1 dall’Atalanta, quarto posto. È il momento di maggior ribasso per il Napoli che ha perso due partite di fila al “Maradona”. Non lo meritava né contro l’Atalanta né tanto meno contro l’Empoli (31 tiri, un palo e una traversa), ma questi sono punti sfumati mentre le altre hanno ripreso a correre.
CALENDARIO. Giocherà lo scontro diretto a San Siro in una condizione di estrema difficoltà. Il mercoledì successivo, nella speranza di recuperare almeno qualche protagonista, avrà però un turno più agevole contro lo Spezia. Certo, per come si era presentata questa stagione sembrava tutto meno complicato. Ma nel caso del Napoli non ci sono dubbi: sono stati gli infortuni a rompere l’incantesimo.
CONDIZIONE GENERALE. In realtà il Napoli sul piano del gioco non si è mai perso, nemmeno con l’organico ridotto ai minimi termini. Il problema sono i risultati che hanno cominciato a ondeggiare già a fine ottobre e si sono fermati nell’ultimo periodo. Otto vittorie di fila nelle prime 8 giornate, poi, dal pareggio dell’Olimpico contro la Roma, il Napoli non ha mai infilato una striscia di vittorie più lunga di due partite. Eppure il gioco c’è, le idee del tecnico pure. Anzi, Spalletti è riuscito a dare un senso di squadra anche con l’organico a pezzi.
SITUAZIONE INFORTUNI. È terribile. Delle quattro è quella che ha subito gli infortuni più gravi e più pesanti. All’inizio mancavano Mertens e Lozano poi, per settimane, è mancato l’asse centrale, Koulibaly, Anguissa e Osimhen, a cui si sono aggiunti via via Fabian Ruiz, Insigne, mentre Manolas era fuori da tempo. Per domenica Spalletti non sa ancora se potrà contare su Mario Rui, Lobotka, Zielinski e lo stesso Insigne. Per l’allenatore è un giro continuo intorno a soluzioni d’emergenza e lo sarà anche per i prossimi mesi, con Osimhen sempre fuori e con Koulibaly e Anguissa in Coppa d’Africa. fonte: CdS