Napoli o Leicester, sarà un affare tra di loro, che Spalletti ispirerà andando a stimolare quella squadra che gli appartiene per davvero – nel suo calcio, anche nella autorevolezza mostrata – e alla quale vorrà chiedere qualcosa che somigli ad un (mezzo) miracolo. «Non abbiamo la possibilità di rinviare la questione a una sfida successiva e va bene così. Vuol dire che è giusto e lasciamo perdere ogni riferimento ai dettagli, che pure contano. Non cambierà il mio modo di gestire l’attimo, dovrò preoccuparmi dei valori morali dei calciatori, che sono solidi, e dell’energia che dovranno loro esprimere, quando entreranno nello spogliatoio. Io so chi alleno: Di Lorenzo, alla vigilia della gara di sabato, è stato male, non ha potuto dormire tutta la notte, non ha fatto né colazione e né pranzo per recuperare il sonno perduto e poi ha giocato a livelli stratosferici. Ecco: noi non ci porteremo appresso le scorie per la sconfitta con l’Atalanta, semmai gli aspetti positivi di quella partita. Siamo tutti pronti a dare il massimo e faremo gli straordinari, se servirà».
Fonte: CdS