Partiamo da Pioli e Spalletti. Oggi il Milan tenta l’impresa contro il Liverpool, giovedì il Napoli andrà all’assalto del Leicester. A lungo appaiate in testa alla classifica, ora separate da due punti, potrebbero clamorosamente ritrovarsi fuori da tutto al fischio finale, insieme all’Atalanta (improbabile, francamente, ma aritmeticamente non impossibile). Esattamente come è accaduto lo scorso anno all’Inter di Conte poi, concentrandosi solo sul campionato, è riuscita a costruire la sua rimonta ai danni del Milan vincendo lo scudetto.
Già, il Milan. Ha appena ritrovato la Champions, l’orgoglio e il passato impongono di provarci fino in fondo, a dispetto di un sorteggio certamente impietoso. A Pioli questa sera può accadere di tutto. Può strappare il clamoroso pass per gli ottavi di Champions, andando verso un sorteggio abbastanza proibitivo lunedì prossimo; può retrocedere in Europa League, giocando gli spareggi (i vecchi sedicesimi) contro una seconda classificata dell’altro torneo; salutare la compagnia e spostare tutte le fiches sulla casella scudetto. Al di là delle ripercussioni psicologiche, del cambio di competizione e delle innegabili differenze di spessore tra le potenziali avversarie da incrociare sul proprio cammino, c’è un’evidenza che prevale su tutte le altre considerazioni: gli ottavi di Champions sono spalmati su quattro slot in un mese e tra andata e ritorno passano 21-22 giorni; in quello stesso arco temporale, andare avanti in Europa League significherebbe giocare due partite in più, con l’aggravante di andata e ritorno da un giovedì all’altro.
È una riflessione che sicuramente occupa i pensieri dello staff azzurro. Il Napoli è la squadra che al momento sta pagando il prezzo più alto in termini di infortuni e tutto questo prima ancora di arrivare alla temutissima Coppa d’Africa che a gennaio priverà Spalletti di almeno due titolarissimi, più Osimhen già fermo di suo per l’infortunio al volto. Tecnicamente gli azzurri possono ancora vincere il girone: significherebbe saltare gli spareggi e approdare direttamente agli ottavi di Europa League. Fino al 10 marzo, dunque, gli azzurri potrebbero concentrarsi esclusivamente sul campionato al netto del percorso in Coppa Italia (ottavi a gennaio contro una tra Fiorentina e Benevento, poi eventuali quarti a febbraio, sempre in gara secca, e semifinale d’andata il 2 marzo). Gli altri scenari: spareggi di Europa League contro una retrocessa dalla Champions o, peggio ancora, spareggi di Conference League, con l’aggravante del medesimo intasamento di date.
Con questo format, vincere il girone diventa fondamentale. E vale anche per Lazio e Roma, fuori dalla corsa scudetto ma comunque chiamate a fare i conti con il calendario nella seconda parte della stagione nella rincorsa ai rispettivi obiettivi. E. Intorcia (C dfS)