In questo momento, dove gli impegni in Italia e in Europa, sono tanti, purtroppo il tema degli infortuni è pressante. Tanti i problemi fisici dei tanti club italiani e stranieri, lanciano un argomento dove bisognerà trovare la giusta via di mezzo. Ilnapolionline.com ha intervistato il preparatore atletico Eugenio Albarella.
Mai come in questo momento tanti infortuni in Italia e non solo. Cosa ne pensi a riguardo di questo tema così scottante? “Io credo che il giocattolo si rischia seriamente di rompere e la colpa è di chi ha stilato questi calendari. Si sta cercando di trovare in altri dei capri espiatori, ma i calendari sono troppi compressi e i tempi di recupero sono davvero pochi. Ad esempio, le gare che si giocano nei paesi dell’Est, vedi a Mosca, disputarle ora, porta a dei rischi per quanto concerne le temperature. Io le avrei messe ad inizio del girone, con la possibilità concreta, di temperature più rigide. Come fu fatto per la Juventus ad Ottobre a San Pietroburgo contro lo Zenit. Un altro aspetto è il fatto che appena finisce una gara, dopo 3/4 giorni se ne gioca un’altra e i tempi di recupero degli infortunati è davvero poco. Bisogna secondo me trovare il modo per evitare che si arrivi a tutti questi infortuni, cercando di venire incontro ai vari club e lo devono fare chi comanda il calcio in generale”.
Non solo il Napoli, ma anche le altre squadre da vertice hanno subito tanti infortuni. Che cosa ne pensi in merito? “I numeri fanno capire che non è solo la serie A, ma anche gli altri campionati ad avere un numero alto di infortunati. In Italia in tutto sono 78, in Premier League 70, la Bundesliga 71, mentre la Liga “solo” 55. In Spagna sono di meno rispetto agli altri campionati, perché lì si effettua il palleggio, solo possesso palla, senza spendere energie o andare a contrasti. Non è un caso che anche gli impegni delle nazionali incidono in questo momento a livello di condizione fisica. Se pensiamo anche che molti calciatori sono rientrati in extremis dai viaggi intercontinentali come avvenne in Napoli-Juventus. Anzi per essere onesti, solo Ospina giocò quella gara, mentre i sudamericani della Juventus non furono convocati. Ci vuole buonsenso e venirsi incontro per evitare queste problematiche”.
Una mia curiosità, secondo te i c.t. delle Nazionali, anche a qualificazione ottenuto, potrebbero risparmiare anche i tesserati dei vari club? “In questi casi sono scelte che fanno i vari c.t. e non sono mai semplici da analizzare. Il più delle volte è legato al fatto che puntano al risultato pieno anche a qualificazione ottenuta e per le aspettative delle varie Federazioni. Anche in questi casi i club non possono farci nulla”.
A Gennaio ci sarà la Coppa d’Africa, secondo te visti gli infortuni di Koulibaly e Osimhen, potrebbero esserci degli accordi con le Federazioni e il Napoli? “ E’ difficile entrare in queste dinamiche, perché non è mai semplice esprimersi in maniera chiara ed evidente. Nel caso di Koulibaly e Osimhen, potrebbe prevalere il buonsenso, cercare la classica via di mezzo, ma effettivamente non ti so dare una risposta in merito. Potrebbe accadere che il Senegal e la Nigeria, possono convocarli, valutare i vari infortuni e decidere se impiegarli o meno”.
Secondo la tua esperienza nel campo, quando potrebbero rientrare i vari infortunati in casa Napoli? “Ho abbastanza esperienza in questo campo, come hai detto tu, per avventurarmi in previsioni su rientri in campo. Nel senso che bisogna stare sul campo d’allenamento tutti i giorni per avere un quadro preciso della situazione. Ti posso dire che il tipo d’infortunio di Koulibaly, è simile a quello che subì un paio di stagioni fa e il suo rientro avvenne non in breve periodo. Ad esempio Fabian Ruiz si tratterebbe, sempre per quello che leggo, di una sorta di affaticamento. Lo spagnolo, tra l’altro è stato l’unico che non ha risposto alle varie convocazioni, a differenza dei suoi compagni, infatti alla fine i nazionali sono più di 10, perciò questa serie di infortuni. Un altro dato che vorrei mettere in evidenza è che solo pochi giorni hanno giocato meno di mille minuti. Sono Manolas e sappiamo tutto sulla questione del difensore greco, poi c’è Malcuit, reduce dall’infortunio e infine Lobotka, avendo giocato pochissimo l’anno scorso. Insomma mai frutto del caso, per quanto concerne gli infortuni, ma sono dati oggettivi di tutto ciò che sta accadendo in questo momento”.
Infine ti vorrei chiedere della prossima sfida del Napoli, sarà contro il Leicester. Per le caratteristiche della squadra inglese, potrebbe essere simile alla gara contro l’Atalanta? “Premettendo che il Leicester ha avuto negli ultimi anni un rendimento importante e va rispettata come squadra, penso che come caratteristiche sia diversa dall’Atalanta. I “foxes” sono una squadra fisica ed è meno tecnica degli orobici. La formazione? Mai come questo momento sarà fatta dai fatti di causa di forza maggiore, ma non escludo che ad esempio Lozano e Ounas, ma sempre cercando di capire il loro stato di forma. Politano invece avendo avuto il Covid, non è semplice nell’immediato recuperare a livello di energie fisiche. Vediamo le scelte che farà Spalletti, ma se dovesse scendere in campo come contro l’Atalanta, penso che potrà essere una bella gara e che bisognerà lottare fino alla fine per ottenere il massimo”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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