Mertens: “Adesso dobbiamo rialzare la testa”

Ogni sessantacinque minuti, un attaccante prende il pallone, lo sistema al centro del proprio sistema e lo offre a se stesso, alle statistiche e, un po’, anche alla storia: sono centoquarantuno reti, sembreranno tante eppure restano incredibilmente «poche», perché a un trentaquattrenne, oramai, si chiede esclusivamente quanto tempo potrà ancora giocare. Avendo il proprio mandato in scadenza, Dries Mertens, sa che deve correre – e tanto – per lasciare tra sé e il mondo che verrà una distanza siderale: però, non è solo per questo che si è messo a fare ciò che gli riesce meglio dal 2016, da quando Maurizio Sarri lo prese di peso e dalla fascia lo trascinò dentro l’area di rigore. Mentre Napoli-Atalanta è finita e i numeri hanno ripreso ad avere un’anima, Sua Maestà ha lasciato che intorno alla sua immensità calasse un velo: cosa volete che siano cinque gol nelle ultime quattro partite di campionato, uno più bello dell’altro, mai casuale, mai banale, mai scontato, come l’assist in torsione servito a Zielinski, che entra egualmente nel fatturato, anche se stavolta improduttivo? «Però, adesso dobbiamo rialzare la testa. Sicuramente stiamo facendo bene, ma forse più di quello che abbiamo dato non potevamo, perché la grandissima partita resta. Peccato non averla vinta però non possiamo avere rimpianti». 

Fonte: CdS

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