Ciro Ferrara parla a “Il Mattino” della lotta scudetto che vede coinvolto anche il Napoli di Spalletti, nonostante le assenze di questo periodo:
«Sono tutte e quattro sullo stesso livello e con identiche chance di vincere lo scudetto».
Così, senza un gioco di percentuali o di preferenze? «Finora abbiamo assistito a tutto e al contrario di tutto. Nel senso che un po’ il Napoli e un po’ il Milan hanno provato a scappare all’inizio ma le altre squadre sono rimaste incollate. Sei o sette punti di distacco a inizio stagione sono poca roba, Inter e Atalanta lo hanno dimostrato».
Togliamo definitivamente dai giochi la Juventus? «Assolutamente sì. Ci sono stati dei momenti chiave nella stagione dei bianconeri. Dopo la sconfitta interna contro il Sassuolo dissi la mia: la Juve è fuori dal giro scudetto».
Troppi i punti da recuperare? «Troppe le squadre da rimontare. Non c’è una sola formazione in fuga alla quale dover riprendere dieci o dodici punti. Ce ne sono quattro e Allegri dovrebbe rosicchiare la stessa quantità di punti a ognuna, parliamo quasi di 40 punti. La Juventus potrebbe fare un pensierino alla Champions».
Per la prima volta, il Napoli è stato costretto a mollare lo scettro. «E lo ha fatto con grande dignità. Nonostante l’assenza di cinque pedine essenziali, ha tenuto testa all’Atalanta che forse è la squadra più in forma del momento. Il Napoli, quel che restava della squadra titolare, mi ha lasciato un’ottima impressione».
Però ha posato sul campo tre punti a una diretta concorrente, era impossibile lanciare un messaggio diverso al campionato? «A Spalletti è mancata in pochi giorni l’ossatura principale: Koulibaly in difesa, Anguissa e Fabian Ruiz a centrocampo, Osimhen e Insigne in attacco».
E alcuni giocatori mancheranno ancora per un periodo più o meno lungo. «Sono quasi certo che il Napoli e le altre tre manterranno l’equilibrio di adesso almeno fino in primavera, che resta sempre il periodo decisivo. Ci può stare perdere una partita, o anche due, perché anche le rivali prima o poi avranno battute a vuoto, così come prima del Napoli è inciampato il Milan».
Le quattro sorelle sono davvero su un livello di parità assoluta? «Sì, parliamo di formazioni diverse con idee di gioco differenti ma che nel complesso si equivalgono. È un gran bene per il calcio italiano».
Il Napoli però, per un motivo o per un altro, dà sempre l’impressione di fallire lo step decisivo.
«Non sono d’accordo. Dove avrebbe sbagliato? A Milano contro l’Inter ha sfiorato la rimonta, a Roma forse avrebbe meritato di vincere. Ha indovinato contro la Lazio una gara fantastica. Con l’Atalanta sarebbe stato interessante vedere come finiva se Spalletti avesse avuto tutti a disposizione».
A livello di rosa, le due milanesi si lasciano preferire? «Quella del Milan è di assoluto valore, mi piace molto. Pioli però ha dovuto fronteggiare parecchie emergenze ed è stato quasi sempre dietro il Napoli. Forse l’Inter ha evidenziato minori difficoltà ma ci sta perché sono i campioni d’Italia in carica e quindi vanno tenuti più in considerazione di tutti. Sono in una buona fase, la facilità con la quale i nerazzurri hanno vinto sul campo della Roma è un messaggio eloquente».
Al Napoli conviene il filotto in Champions delle altre? «Ovviamente sì perché alla lunga le Coppe qualcosina tolgono. L’Inter è già dentro, Milan e Atalanta possono farcela».
A Spalletti invece quanto conviene andare avanti in Europa League? «Il Napoli non deve mollare niente. Contro il Leicester mi aspetto un’altra grande partita».
A. Rossi (Il Mattino)