“Il Mattino” vota gli azzurri: dopo Lobotka si fa buio, Elmas non ingrana ancora, Mertens “il solito” e lancia un mex alla SSC Napoli

Il filo di Arianna non è semplice da trovare in questo labirinto pieno di assenze (a cui si aggiunge anche Lobotka). In ogni caso il Minotauro bergamasco va nel panico per l’agonismo e l’ardore della prova azzurra. Decimato, il Napoli, ma non rassegnato: inizia con la difesa a tre (proprio come fece anche Gattuso in Coppa Italia sempre contro i nerazzurri) e finisce con una difesa a quattro. Non è questione di numeretti ma di uomini che non ci sono: la differenza la fanno i cambi, perché Gasperini per fermare pressing e palleggio degli azzurri nella ripresa piazza come armi per il disinnesco gente come Hateboer e Ilicic. Una partita che non finisce mai, con il Napoli che avrebbe meritato di pareggiare ma non pareggia. Gli azzurri perdono il primo posto per la prima volta dall’inizio del campionato.

OSPINA 5,5
Non può nulla sul vantaggio orobico di Malinovkyi: uscite coraggiose in un paio di circostanze, non sbaglia mai il controllo della sfera, poi si supera su Zapata al 65’. Male sul terzo gol atalantino, perché spinta e posizione non sembrano essere quelle giuste. Qualcosa in più doveva farlo.

DI LORENZO 6,5
Nell’azione del vantaggio, cerca il supporto a Rrahmani senza successo, poi si comporta molto bene su Pessina nel ruolo quasi inedito di braccetto della difesa. Composto, ordinato, stringe e si allarga neppure fosse un veterano. Sempre temibile. Fa quello che può, poi dilagano sempre dall’altra parte. 

RRAHMANI 5,5
Zapata gli prende spazio e tempi fin dai primi: in occasione del gol, il colombiano apre l’anta e mette dentro il pallone del vantaggio orobico sbalzandolo dalla sua posizione come un bimbo. Soffre, ma fa meglio, anche sulle incursioni di Pessina. Poi però perde le coordinate nella ripresa e sbanda.

JUAN JESUS 5,5
Tiene bene su Malinovskyi quando gravita nelle sue parti, supporta bene i due compagni di linea e non commette errori particolari, anche quando sgasa Zappacosta e lo fa dalle sue parti. Salva su Palomino ma si fa beffare da Demiral che gli sbuca alle spalle dopo aver anche ingannato Rrhamani. 

MALCUIT 6
Soffre maledettamente sia Maehle sia la necessità di giocare a questi livelli: errori tecnici all’inizio che regalano diversi palloni. Spinge e mette le ali e lo fa bene in occasione dell’1-1. Delizioso l’assist per la corsa di Mertens. Poi lo vedi ovunque in mezzo al campo. Ma anche lui va in tilt.

LOBOTKA 6,5
La pressione di Freuler e soprattutto di De Roon gli cancellano lo spazio per riflettere e la gara si fa terribilmente più complessa: difficile che abbia spazio e tempo per riflettere ma non va mai in affanno. Esce per un problema muscolare e senza di lui in mezzo al campo si spegne la luce.

ZIELINSKI 6,5
La posizione di partenza più lontano dagli ultimi 30 metri lo penalizza tanto, così come la guardia montata da De Roon su di lui rende tutto meno brillante. Sale di tono col passare dei minuti e trova il gol del pareggio con determinazione e classe. Va in affanno senza Lobotka.

MARIO RUI 6
In ritardo sulla palla del vantaggio atalantino, ma sulla sinistra è un fattore: riesce a mettere in difficoltà Zappacosta, è veloce di testa e di gamba, ogni cosa che fa è un guizzo. Non si ferma per un istante, gioca come quinto di centrocampo in un ruolo che non è il suo ma che lo diverte.

LOZANO 6,5
Sulla destra trova spunti, Palomino gli cerca la targa in più di una circostanza. L’uomo più pericoloso del Napoli, si divora un gol in scivolata finendo lui in rete e non il pallone. Spesso si accentra alla ricerca dello spazio alle spalle della difesa ed è determinante in occasione del pareggio azzurro.

MERTENS 7
Gioca da 9, ma anche da raccordo tra centrocampo e attacco. Prende botte da Malinovskyi e da Demiral, ma funge da fulcro fin quando riesce. Semplicemente splendido il tocco morbido per Zielinski sul gol del polacco. Demiral lo sfida nello scatto e ci resta secco. Fa reparto da solo, ha talento e non lo ferma nessuno finché ce la fa.

ELMAS 5
Il confronto con Toloi è tosto, non trova subito le misure nella catena con Mario Rui. Deludente nel primo tempo e nella ripresa approfittando degli spazi si piazza spesso vicino a Mertens. Con Petagna in campo preferisce agire molto più vicino ma in ogni caso non si mette mai in vista. E quando lo fa non lo fa come dovrebbe. 

DEMME 5
Meno palleggiatore di Lobotka, passeggia invece di dannarsi per neutralizzare l’incursione di Freuler che porta al gol del sorpasso. La palla gira poco con lui là nel mezzo anche perché aggressività degli atalantini lo tiene fuori dal cuore del gioco quasi in ogni occasione. Passo lento. 

PETAGNA 5
Si piazza prima punta e non ne prende e non ne vede una. Scatta ma Demiral è lì che lo prende e lo mette quasi sempre al suo posto. Poi ha l’occasione del 3-3, clamorosa, pulita in pieno recupero e quando si sbagliano palle-gol come quella che spara alle stelle non può che battersi il petto e fare mea culpa. 

OUNAS 5,5
Il Napoli è schiacciato dal forcing offensivo ed è ovvio che Spalletti voglia più chance per ripartire e per provare a tener su la sua squadra. Si piazza vicino Petagna nel 4-2-3-1 con cui Spalletti affronta il finale della partita ma non riesce mai a creare veri e propri grattacapi. Però è lì ed è temuto. 

POLITANO 6
Tre azioni una più bella dell’altra. Sprinta, vola, ha messo alle spalle il Covid e fa la sottopunta quando nel finale il Napoli vira ancora tornando alla difesa a quattro. Davvero quello più ispirato, mostra energia e se il Napoli si spinge fino alla fine è per merito della sua determinazione.

Foto SSC Napoli

P. Taormina (Il Mattino)

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