Napoli-Atalanta: turno infrasettimanale decisivo per la conquista della qualificazione in Europa sia per gli orobici che per i partenopei.
Si è giocata ieri sera al e ore 20:45 allo stadio “Diego Armando Maradona” la sfida Napoli-Atalanta, valida per la 16° giornata del campionato di serie A. Nerazzurri in condizioni strepitose con otto successi nelle ultime nove trasferta, a pezzi moralmente e fisicamente invece i partenopei, dopo la serie incredibile di infortuni consecutivi negli ultimi quindici giorni. Alla fine il match termina col successo esterno dell’Atalanta per 3-2, col Napoli che ci ha provato fino alla fine.
Ecco i principali spunti del match:
- Il fratello: non è certamente solo colpa sua, ma va sottolineato come c’è un Rrhamani che gioca in coppia con Koulibaly di altissimo livello e uno senza di lui che invece palesa troppe incertezze. Il kosovaro ieri sembrava molto spaesato nel far ripartire il gioco ed è come se sentisse sulle sue spalle l’intero peso della difesa. Tutto questo mentre qualcuno dovrebbe avere la decenza di spiegarci i misteriosi infortuni dì Manolas da quasi due mesi.
- Il fattore “Z”: la squadra si sta aggrappando con tutte le forze al talento dì Zielinski, che in questo periodo sta sfornando reti e assist ai compagni con continuità. Il polacco da almeno cinque-sei partite sta trascinando i suoi e sembra nettamente più partecipe al gioco nel corso dei novanta minuti. Sinceramente non credo gli si possa chiedere di più..
- Il ritardo: ancora una volta come col Sassuolo sono apparsi tardivi i cambi di Ounas e Politano (solo 6 minuti per lui). L’algerino avrebbe fatto molto comodo con la squadra in vantaggio per sfruttare gli ampi spazi a disposizione, Matteo invece avrebbe potuto dare maggior vivacità all’attacco una volta che la squadra si trovava sotto 3-2. Da rivedere Demme perché anche lui sembra un lontano parente del calciatore ammirato nella scorsa stagione.
- L’eterna giovinezza: c’è poco da dire sulla prestazione del Napoli, rimaneggiatissimo al cospetto di un’Atalanta nel suo periodo migliore della stagione. La nota lieta però è il ritrovato splendore del suo leader Mertens, che sta vivendo una vera e propria seconda giovinezza realizzando la sua quinta rete nelle ultime quattro partite. Ora che ci saranno un paio di gare con avversari più abbordabili sarà molto utile la sua vena realizzativa.
- La consapevolezza: è vero i risultati parlano a sfavore del Napoli in questo periodo, ma adesso abbiamo due possibilità. Piangerci addosso come sta facendo una parte della piazza (che ci aspettava al varco) o prenderci le cose buone della gara di ieri. Io sono per la seconda linea perché “non potrà piovere per sempre” e anche senza cinque titolari questa squadra ha dato tutto fino al 94’. Ci sarà un graduale recupero degli infortunati e anche i partenopei potranno dire la loro fino in fondo con buona pace dei “lamentosi”.
Articolo a cura di Marco Lepore