Insigne, Fabian Ruiz e Koulibaly si sono aggiunti alla lista degli infortunati e il Napoli al big match con l’Atalanta arriva con gli uomini contati ma Spalletti, squalificato per due turni dal giudice sportivo e che assisterà alla partita dalla tribuna (in panchina il suo vice Domenichini che lo sosituì già contro il Bologna) non cerca alibi e guarda in positivo alla sfida di stasera al Maradona.
«Scegliamo tra quelli che rimangono: è fondamentale stare uniti a protezione della squadra che nelle difficoltà ha già dimostrato quanto ha questa maglia a cuore e lo si vede quotidianamente in tutti gli allenamenti. Ora capita l’occasione per chi giocherà e non c’è situazione migliore per vedere se ci si lascia spaventare oppure si vuole andare a trovare nuove energie e risorse. È fondamentale avere bene in testa, come un chiodo fisso, che noi siamo il mezzo per raggiungere la nostra felicità e di tutti quelli che ci stanno vicini».
L’Atalanta nelle ultime 8 gare ha fatto più punti di tutti: come affrontarla senza 5 titolari, riuscirci sarebbe un tassello significativo in una sfida scudetto?«Noi siamo partiti per obiettivi ben chiari e poi strada facendo vedremo che tipo di viaggio porteremo avanti. Quando si parla di rosa forte io lo dico altri no: noi abbondiamo avanti ma come copertura doppia dei ruoli ce ne sono alcune molto più forti. L’Atalanta è completa, tosta, un cliente molto scomodo: abbiamo caratteristiche che possono crearle problemi, bisogna vedere come si riesce a pilotare la partita, o la conduci o se diventi un passeggero loro ti portano in giro e ti fanno sbattere dove vogliono. Dobbiamo essere bravi a indirizzare la partita sulle nostre caratteristiche e non scontrarsi con quelle dell’Atalanta, dobbiamo giocare la palla e non buttarla e andare sempre in un duello».
Ci descrive il suo stato d’animo: è arrabbiato per gli infortuni e la squalifica per due turni?
«Il mio stato d’animo è sempre lo stesso. Per la squalifica è chiaro che faccio fatica a sopportarlo perché vivo per allenare e stare con la squadra. La riflessione è che nelle riunioni chiedo ai giocatori di non cadere nelle provocazioni degli avversari e accettare gli errori arbitrali come posso farli io su un cambio o tatticamente. Per questo pagherò la multa, bisogna sapersi trattenere anche quando si ritiene una cosa ingiusta. Poi sugli infortunati capita, ogni partita con questi tempi così ravvicinati è un viaggio verso l’ignoto. E poi il 2-0 non ti mette al sicuro con i 5 cambi. Noi siamo sotto tempesta, oltre agli infortuni abbiamo messo in campo chi tre giorni prima aveva il Covid e diventa dura».
Come è lo stato d’animo della squadra e come stanno Demme e Politano?
«Siamo ancora in grado di poter mandare in campo 16 calciatori e si può fare ciò che si vuole perché in più di 16 non si gioca in una partita. Demme e Politano? Sono delle valutazioni che farò, dire altro significherebbe dare un’ulteriore notizie sulla formazione a Gasperini».
Gaserini che è stato premiato come miglior allenatore del mese: cosa le piace di più del suo calcio?«Mi piace tutto, sono andato a vederlo allenare e sono stato a cena con lui: è stato il primo ad andare su una strada diversa da quella che facevano tutti come impostazione di gioco. E basta vedere quello che ha fatto in questi anni, i risultati e dove ha portato l’Atalanta per fargli i complimenti».
L’Atalanta è da scudetto, chi è favorito nella sfida al Maradona?«L’Atalanta è una squadra che può lottare per lo scudetto come le altre del condominio che potevano ambire tutte inizialmente. Il favorito non mi interessa, mi interessa che la squadra provi a vincere ed è quello che mi aspetto e sanno fare i miei calciatori».
Come sta Ounas?«È pronto, mi è dispiaciuto non averlo avuto a disposizione in questo periodo e non averlo potuto fare entrare contro il Sassuolo perché si era infortunato Koulibaly: era la soluzione giusta perché ha forza, è molto potente, riesce a tenere a distanza l’avversario».
Quanto servirà l’esperienza fatta con Torino e Verona che hanno caratteristiche simili all’Atalanta?«Ora ce ne sono molte che hanno questo modo di smanaccare e ti vengono a bacchettare da qualsiasi parte: è un mezzo importante per allenarsi e sono convinto che può aiutare la squadra perché alza il livello dei duelli individuali».
R. Ventre (Il Mattino)