Sconcerti: “Tutte cambiano, Spalletti no ed il Napoli crolla nel finale”

Mario Sconcerti sul Corriere della Sera analizza le gare, soprattutto il modo di affrontarle delle prime della classe. Tutte “cambiano”, tranne il Napoli di Spalletti: è stato questo l’errore:

Il Napoli sceglie di giocare a Sassuolo con la stessa formazione di domenica e paga un crollo finale complicato dall’ uscita di Koulibaly. Ci sono due dati evidenti dietro questo passo indietro. La lentezza dell’ultimo mese con 5 punti in 4 partite, unica vittoria quella con la Lazio, leggendaria e già lontana; e soprattutto la mancanza di ricambi, decisiva in stagioni di sessanta partite ognuna con cinque cambi. Per capirne il peso basta dire che l’Inter ha giocato con 4 cambi nella formazione base e soluzioni tattiche quasi sperimentali. Il Milan ha fatto 6 cambi sui dieci in campo tre giorni fa, l’Atalanta addirittura 7. In totale fanno 17 cambi contro lo zero di Spalletti. Se ci si mettono l’euforia dell’eterna commozione intorno a Maradona, la statua inaugurata allo stadio, i quattro gol alla Lazio che hanno messo in cantina anche la leggendaria superstizione della città facendole confessare il suo splendido ottimismo viscerale, i dieci minuti di pazzia finale diventano quasi un obbligo.”

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