Luciano Spalletti: “Gli infortuni? Tiriamo fuori il carattere di cui disponiamo”

Il tecnico di Certaldo spiega anche il motivo della sua espulsione

I l veleno è sempre nella coda: e quando Sassuolo-Napoli è finita, e ciò che resta è la sofferenza (quasi) fisica per aver buttato via due punti, Spalletti si attorciglia su se stesso, rivede la scena madre della partita e indugia con lo sguardo perso nel vuoto. «Sono stato espulso per aver protestato, ma prima che venisse fischiata la punizione per l’intervento di Demme c’era fallo su Rrahmani». 

 

Minuto 44′, cambia Sassuolo-Napoli, ancora e definitivamente, e lascia un retrogusto amarissimo difficile da digerire, perché rimettendo in ordine i pensieri scomposti, il Napoli s’accorge d’aver perso due punti e anche (almeno) due uomini, da andare ad aggiungere ad Osimhen e a Anguissa.

«Fabian Ruiz e Koulibaly sono a rischio per sabato sera, con l’Atalanta. E’ difficile recuperarli».

Ed è complicatissimo, per Spalletti, farsene una ragione: al minuto 37, ed ormai la sfida pareva congelata, lo 0-2 sanava la delusione e le paure per gli acciacchi, sembrava un balsamo per starsene comunque comodamente in cima alla classifica, distante, e parecchio, dall’alito del Milan, da quello dell’Inter e pure dell’Atalanta. «Quando il Sassuolo è tornato con forza, noi non siamo riusciti a far girare il gioco ed abbiamo perso palloni troppo facili. Dovevamo fare qualcosa in più e non ce l’abbiamo fatta. Però adesso dimentichiamo questa gara e pensiamo ad altro: torniamo ad allenarci, tiriamo fuori il carattere di cui disponiamo». 

ERRORI

 La sorte, in tackle, aveva provveduto: prima fuori Fabian, poi con lui anche Koulibaly, entrambi nello spogliatoio con Insigne e partita riapertasi (quasi) dal nulla, con la genialata di Scamacca e la reazione furente del Sassuolo. «Loro sono forti e lo sapevamo e noi a centrocampo abbiamo qualità. Ci è venuto meno, invece, proprio il palleggio, in quei momenti decisivi. Non riuscivamo a tener palla, la restituivamo in fretta e spesso e ciò è servito a loro per costruire l’aggressione. Ma, ma…».

Ma sul campo, e in diretta, prima che si accomodasse dinnanzi ad televisore per entrare nel dettaglio del contatto Defrel-Rrahmani, Spalletti aveva la certezza che ci fosse qualcosa d’irregolare («gli allenatori vanno spesso a recriminare») e che il 2-2 fosse figlio d’un errore di Pezzuto. «Noi potevamo gestire diversamente, questo è sicuro. Ma avevamo anche perso uomini che nelle fasi di una partita in cui è necessario e anche indispensabile saper gestire ti danno quella tranquillità necessaria per farlo. Magari abbiamo avvertito pure un po’ la fatica, non solo l’assenza di Insigne, Koulibaly e Fabian. E pensare che avevo deciso di togliere Fabian, che però sentiva di potercela fare, e quei due minuti sono stati fatali per costringerlo ad uscire. Ora c’è tanto dispiacere, perché la partita l’avevamo condotta bene e segnato meritatamente. La amarezza è indiscutibile ma se devo fare un’analisi completa viene fuori una valutazione positiva».  


E la preoccupazione per quel che sarà: dopodomani, questo calcio che non concede pause spinge il Napoli contro l’Atalanta con quasi mezza squadra fuori. «I problemi muscolari ci stanno, può succedere ma spero che tutto questo non abbia ripercussioni sul nostro campionato. Sappiamo di essere forti, di avere la personalità giusta per reagire. E dobbiamo dimostrarlo. La avevamo in pugno, abbiamo rischiato di perderla ma prima c’era stata anche l’occasione con Politano, l’avremmo chiusa lì».  

Fonte: A. Giordano (CdS)

 

 

 

 

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